In attesa di un rinnovo del contratto di lavoro che stenta ancora a decollare, giunge finalmente una buona notizia sul versante della remunerazione professionale dei lavoratori del pubblico impiego, sia per quanto riguarda i docenti che per il personale ATA.

26 luglio 2016, incontro Madia - Sindacati

Stamattina, intanto, in vista del nuovo varo del Testo unico del comparto della Pubblica Amministrazione, è previsto l’incontro – confronto tra la ministra della Funzione Pubblica, Marianna Madia, e le rappresentanze sindacali dei lavoratori del medesimo comparto.

Da quanto si apprende da fonti giornalistiche ben informate, la disponibilità economica del Dicastero della Madia sarebbe pari a 300 milioni di euro, pochi, secondo molte sigle sindacali e per gli addetti ai lavori. Tali somme sono pronte per essere messe sul tavolo delle trattative. Per quanto concerne, invece, le modalità di ridistribuzione delle medesime risorse, queste non saranno elargite a pioggia, come qualcuno potrebbe pensare, ma vi sarà un meccanismo graduale di redistribuzione tenendo conto dei redditi stipendiali più bassi e inferiori ai 26.000 euro annui.

Gli interessati agli aumenti: il solito popolo degli 80 euro

I ben informati parlano già di 800mila lavoratori interessati agli aumenti stipendiali (quelli che hanno percepito i famosi 80 euro di Matteo Renzi), identificabili e riconducibili ai collaboratori scolastici, al personale tecnico amministrativo e agli insegnanti neo immessi in ruolo che popolano, oggi, il comparto Scuola. Tali lavoratori, secondo il calcolo del Ministero della Funzione Pubblica, percepiscono, tra tutti, gli emolumenti più bassi rispetto ai circa 3 milioni di dipendenti statali che fanno parte del personale in servizio presso la pubblica amministrazione più in generale.

Purtroppo, la maggior parte degli insegnanti di ruolo che percepisce oggi uno stipendio poco al di sopra dei 1.450 euro rimarrà escluso dagli aumenti anzidetti.

Il rammarico è tutto qui, anche perché sarebbe stato più logico prevedere un aumento in busta paga capace di coinvolgere tutti i dipendenti in servizio e non solo qualcuno. di questi.

Gli insegnanti: un ulteriore smacco, contratti bloccati da 6 anni e aumenti insufficienti

L’incontro di stamane avrà lo scopo di comprendere più dettagliatamente quali sono le reali posizioni delle parti e i margini utili per un’adeguata contrattazione che riguarderà la dignità lavorativa del personale del pubblico impiego, con particole interesse per quello della scuola. Si discuterà dei premi di produttività, ideati negli anni passati e messi in atto dall’ex ministro Brunetta; si parlerà, nello specifico, degli iniqui compensi aggiuntivi, contenuta nella legge 150/2009, pari al 25% e destinati solo ad alcuni impiegati.

Secondo i sindacati questo annoso problema rappresenterebbe uno scoglio insormontabile e paradossale se sommato all'illogico blocco dei contratti, fermi oramai da più di 6 anni. Queste ingiustizie, insomma, sono considerate oramai troppo insopportabili dalla maggior parte dei lavoratori statali che fanno parte di un Europa fondata sulle disuguaglianze anche per quanto riguarda gli stipendi dei lavorativi.

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