La Corte dei Conti ha permesso di tenere il passo con tutti i tagli effettuati nel mondo della Scuola. Se facciamo un bilancio a ritroso è possibile vedere che dal 2008 al 2014, in riferimento ai tagli effettuati da Tremonti e dalla Gelmini, sono stati risparmiati 63 milioni di euro; questo è stato deciso per mantenere quanto disposto da Monti sull'austerità. Ma non è finita:i tagli sono stati effettuati anche a livello di organico. In seguito all'accorpamento delle scuole un dirigente su tre ha perso il proprio impiego. Gli istituti con meno di 600 studenti possono essere accorpati poiché in ogni istituto ci devono essere almeno 1000 studenti.

Quindi per due scuole è possibile chevi sianolo stesso preside, la stessa segreteria e gli stessi collaboratori scolastici.

Tagli: meno docentie stipendi più bassi

Il calo si è verificato anche per quanto riguarda il personale della scuola: dal 2008 al 2014 centomila dipendenti sono andati in pensione, ma non ci sono state abbastanza assunzioni per bilanciare la situazione. Caso che va a toccare il nervo scoperto del precariato: migliaia sono i docenti precari con contratti a termine che sperano in un rinnovo (per molti con il 30 giugno non è avvenuto) o in un posto di lavoro e nel frattempocontinuano a vivere di contratti a supplenze. Si conta che i docenti di religione cattolica siano quelli sui quali sono stati fatti più tagli, mentre i docenti di sostegno siano gli unici a essere stati assunti in maggioranza rispetto agli anni passati.

Ma i tagli non si sono verificati solo a livello organico, ma anche salariale: le retribuzioni sono nettamente calate.

La Corte dei Conti ha permesso di vedere che gli stipendi dei lavoratori del comparto scuola sono in disavanzo con il costo della vita: un docente guadagna la metà di un dirigente scolastico e la sua busta paga ammonta a circa 1.280 euro mensili.

L'unica nota positiva registrata è l'assunzione di circa 47 mila docenti grazie alla legge 107/2015 - almeno standoa quanto riportato da Repubblica - per la creazione dell'organico dell'autonomia scolastica. Ma quest'ultimo dato è comunque insufficiente a porre rimedio alla situazione nella quale la scuola vige.