Continua ancora il pressing dei lavoratori precoci al Governo per l'approvazione della Quota 41, ovvero il meccanismo che consentirebbe a migliaia di lavoratori di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento dei almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.

Si attende il confronto su Quota 41

L'esecutivo si è detto pronto ad intervenire con il famigerato bonus contributivo finalizzato a favorire l'uscita per i lavoratori che hanno iniziato a lavorare prima del compimento del 18 esimo anno di età.

Cosa che non convince affatto alla maggioranza dei lavoratori precoci che, a causa dell'allungamento dell'età pensionabile previsto dalla Fornero non sono tuttora riusciti a raggiungere i requisiti per il pensionamento. La prima richiesta dei precoci sottoposta al Governo, infatti, consisterebbe nell'approvazione della Quota 41. Argomento che viene lasciato più volte nel dimenticatoio per via degli ingenti costi da sostenere per le casse statali.

Intanto, fra pochi giorni avrà inizio atteso confronto tra il Governo e i lavoratori precoci dove avranno modo di avanzare tutte le loro richieste con la speranza che vengano prese in considerazione.

Si tratta di alcune misure costose ma che potrebbero finalmente porre fine al loro calvario.

Ecco le richieste dei precoci

Come annunciato dalla delegazione dei precoci, infatti, le loro richieste si concentrano sull' eliminazione definitiva delle penalizzazioni sino al 2017 e sulla rivisitazione del coefficiente di trasformazione. Tra le richieste, anche la possibilità di adeguare i requisiti alla speranza di vita ogni cinque anni mentre per i disoccupati e i lavoratori in mobilità chiedono la possibilità di accedere all'agognata pensione dopo il raggiungimento di almeno 37 anni di anzianità contributiva senza andare in contro alle penalizzazioni. Per i lavoratori a cui mancano pochi anni al pensionamento, invece, viene chiesta la possibilità di svolgere i lavoratori socialmente utili presso il comune di residenza in modo tale da poter raggiungere il requisito contributivo. Nell'incontro con il Governo, verrà messo in discussione anche lo stop alle ricongiunzioni onerose.