Firmato l'accordo di programma tra Invitalia e Industria Italiana autobus, riparte il polo degli autobus che produrrà mezzi per il trasporto pubblico urbano ed ed intercity destinati al mercato interno ed internazionale. La sede operativa nell'area industriale della valle Ufita, in provincia di Avellino, nello stabilimento dove Fiat, fino a luglio 2011, ha prodotto gli autobus con il marchio Irisbus.
Da allora la produzione è stata trasferita negli insediamenti produttivi francesi.
L'accordo di programma prevede l'erogazione della somma di 25 milioni di euro, di cui 17,8 milioni in quota investimento da parte di Invitalia che garantisce 6,8 milioni a fondo perduto e 11 milioni a tasso agevolato, a fronte della reindustrializzazione del sito in valle Ufita, che dovrà realizzare i bus da 6,8 a 9,6 metri destinati al trasporto pubblico urbano e regionale.
La società IIA, nata come newco per realizzare il piano industriale in sinergia tra l'Irpinia e lo stabilimento di Bologna, ex Bredamenarini, ha avanzato la richiesta alla Regione Campania per essere autorizzata a tenere i corsi di formazione professionale destinati ai lavoratori, fermi dal mese di luglio 2011 ed attualmente in cassa integrazione.
Il marchio italiano Fiat ha avuto molti periodi d'oro
L'operazione ha consentito di tutelare anche i dipendenti della Bredamenarini dopo il disimpegno di Finmeccanica.
Il ministero per lo sviluppo economico ha svolto una funzione fondamentale in sede di contrattazione al tavolo anti crisi. Del Rosso, in occasione della manifestazione "International bus expo" tenuta a Rimini dal 26 al 28 ottobre 2016, ha rilanciato il progetto del marchio unico per recuperare il settore degli autobus, che l'Italia aveva perduto dopo l'abbandono di Fiat, e si è rivolto al Governo affinché proceda alla riqualificazione e all'ammodernamento del parco circolante risalente in alcune città anche ad oltre trenta anni fa.
Dossier impietoso su quello che è stato definito come il 'disastro Atac'. Alcune amministrazioni regionali e comunali stanno provvedendo alla sostituzione dei bus, la Regione Campania recentemente ha commissionato quaranta unità, ma in tutta Italia sono migliaia gli automezzi che andrebbero rottamati.