Giorno 2 marzo prenderanno efficacia i decreti attuativi con le istruzioni da seguire per usufruire delle misure contenute nella Legge di Stabilità 2017 riguardanti l'uscita anticipata dall'attività lavorativa. Le guide principali, infatti, sarebbero già state illustrate e dovrebbero riguardare in particolar modo il pensionamento attraverso l'Ape, il cosiddetto anticipo pensionistico e la Quota 41 a favore dei lavoratori precoci, il cumulo gratuito dei contributi e l'opzione donna.

Ottava salvaguardia per gli esodati dal 2017

Misure molto ambite negli ultimi anni da migliaia di lavoratori che hanno dovuto fare i conti con la rigida riforma pensionistica del 2011 anche se non sono servite per modificare l'intera struttura della Legge Fornero. Di fondamentale importanza è senza ombra di dubbio l'ottava misura di salvaguardia di cui potranno beneficiare oltre 30 mila esodati. Questa categoria di lavoratori, infatti, dovrà verificare se rientra nei requisiti per usufruire dell'apposita tutela e presentare domanda all' Inps entro il 2 marzo. E' questa uno dei tanti modi per accedere al pensionamento anticipato secondo quanto stabilito nella Legge di Stabilità.

C'è poi la possibilità di ricorrere alla pensione di vecchiaia con il raggiungimento di almeno 66 anni e 7 mesi di età oppure alla pensione anticipata per la quale occorreranno almeno 42 anni e 10 mesi di versamenti contributivi. A facilitare la strade potrebbe essere il cumulo gratuito dei contributi versati in più aree che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio 2017.

Dal primo maggio 2017 misure sull'Ape e precoci

Il primo maggio 2017, invece, saranno operative le misure sull'Ape e la Quota 41 per i precoci anche se si tratta di misure che riguardano solo una piccola parte di beneficiari. Il meccanismo di Quota 41, infatti, sarà valido per i disoccupati che hanno esaurito la durata degli ammortizzatori sociali, peri lavoratori usuranti e per coloro che assistono familiari con gravi disabilità.

Per coloro che sono in possesso di almeno di un minimo di 30 anni di contributi e 63 anni di età anagrafica ci sarà la possibilità di beneficiare dell'Ape Sociale, una sorta di sussidio che accompagnerà il lavoratore sino al raggiungimento dei requisiti per la pensione.

Un altro metodo per anticipare l'uscita sarebbe la possibilità di usufruire dell'Ape volontario valido per tutti i lavoratori che sono in possesso di almeno 63 anni di età accompagnati dai 20 anni di versamenti contributivi. Si tratta di un prestito ventennale erogato dallo Stato con l'ausilio di banche da restituire in piccole rate mensili nel momento in cui viene percepita la pensione piena.