I due stavano lavorando in una cabina elettrica, a quanto pare tra il reparto di produzione della Nutella e quello di produzione dei Ferrero Rocher quando, all'improvviso, sono stati colti da una grossa fiammata. E' successo ieri 31 gennaio nel primo pomeriggio allo stabilimento della ferrero di Alba, la nota industria dolciaria piemontese dal 1946.

I due sfortunati operai, uno di 49 anni di Mondovì e uno di 43 anni di Pevergagno sono dipendenti di una ditta esterna, la Giordano & C.

di Boves (CN) azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di impianti elettrici civili ed industriali e in automazione. Ad avere la peggio, secondo le prime notizie, uno dei due operai che avrebbe riportato ustioni di secondo e terzo grado sul 80% del corpo mentre il collega sarebbe ustionato soprattutto su mani e volto. Entrambi sono stati portati d'urgenza all'ospedale Cto di Torino dove si trova il reparto grandi ustionati.

Per fare luce sull'esatta dinamica dei fatti sono in corso le indagini che sono state affidate ai carabinieri e al Servizio Prevenzione e Sicurezza degli Ambienti di Lavoro (Spresal) di Torino.

Alcuni dati

Ancora una triste storia di incidenti sul lavoro che riapre il dibattito sulla insicurezza nella quale operano quotidianamente i lavoratori italiani. A tal proposito occorre ricordare alcuni dati che dovrebbero far riflettere: nel 2015, secondo i dati Inail le denunce di infortunio presentate sono state 637 mila di cui 416 mila riconosciute come avvenute dentro i luoghi di lavoro. Nel 2015 le denunce per infortunio mortale pervenute all'Inail sono state 1246.

E' difficile quantificare correttamente questi dati a causa, da un lato, della non omogeneità degli stessi dati sul mondo del lavoro che provengono da Inail, Inps, Ministero del Lavoro, Istat. Inoltre, restano escluse le morti "non ufficiali", quelle dei lavoratori in nero e quelle che non vengono riconosciute, dopo la fase istruttoria, come avvenute per motivi attinenti al lavoro come accade spesso per i lavoratori autonomi.