Insufficiente la prima parte di riforma Pensioni in via di attuazione per dare una risposta adeguata ai problemi di carattere sociale provocati dalla legge Monti-Fornero sia sul fronte previdenziale che su quello occupazionale in particolare per i giovani ai quali ha praticamente chiuso le porte del mondo del lavoro. A pensarla così è la Lega Nord di Matteo Salvini che attraverso la sua rappresentanza parlamentare in commissione Lavoro alla Camera si ritiene insoddisfatta delle risposte fornite al question time dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti che ha affrontato in particolare i capitoli Ape, quattordicesima e Opzione donna rassicurando inoltre sull'attuazione delle misure previdenziali previste in legge di Bilancio 2017.

Pensioni, la Lega all'attacco della legge Fornero e del Governo Gentiloni

"Le richieste di modifiche al sistema pensionistico - ha detto il capogruppo della Lega Nord in commissione Lavoro alla Camera a margine del question time con Poletti - non le fa l'Europa ma i lavoratori italiani che vorrebbero - ha sottolineato auspicando nuovi elementi di flessibilità in uscita - andare in pensione un po' prima e i giovani che agognano un lavoro. La vera riforma che doveva essere fatta e cioè cancellare la legge Fornero - ha detto Roberto Simonetti - non è stata fatta". L'abolizione della legge Fornero, varata nel 2011 dal Governo Monti con il sostegno parlamentare della maggioranza di larghe intese alla tedesca ma con il voto contrario dei leghisti, è stata in questi anni un cavallo di battaglia dell'iniziativa politica della Lega salviniana che raccolse anche 500mila firme per chiedere il referendum abrogativo ritenuto poi inammissibile dalla Corte Costituzionale.

"Risultato: da una parte - ha aggiunto il capogruppo del Carroccio in commissione Lavoro a Montecitorio - il mercato del lavoro è completamente bloccato con oltre il 40% di giovani senza un'occupazione e senza futuro e dall'altra - ha proseguito Simonetti - ci sono migliaia di over 65 che con quasi 40 anni di contributi che ancora non riescono ad andare in pensione. Peggio di così - ha sottolineato in conclusione - non si poteva fare".