Con la riforma Pensioni del Governo Renzi inclusa nella legge di Bilancio 2017 e adesso in via di attuazione - anche se la manovra correttiva chiesta dalla Commissione europea metterebbe a rischio rinvio alcune misure come per esempio l'Ape volontario e social che potrebbe essere rinviato - la spesa previdenziale in Italia è salita di tredici miliardi di euro. Il sistema, con nuovi elementi di flessibilità in uscita per nuove forme di pensione anticipato, l'aumento e l'estensione della quattordicesime, l'Opzione donna estesa, i benefici per i precoci e le altre misure previste renderebbero più equo il sistema previdenziale.
Riforma pensioni e riduzione della pressione fiscale
A dare i numeri, ricordando gli "interventi strutturali" per la riduzione della spesa pubblica, è il Commissario alla spending review, Yoram Gutgeld, che si è anche occupato della riforma pensioni quando era tra i consulenti economici di Palazzo Chigi quanto il premier era Matteo Renzi. "Il piano di riduzione della spesa dal 2014 al 2017 - ha detto oggi Gutgeld parlando ai microfoni di Radio anch'io - porta risparmi per 30 miliardi. Risorse che sono servite - ha spiegato il Commissario alla spending review - alla riduzione delle tasse e a finanziare ulteriori spese come quella per pensioni, cresciuta -ha sottolineato - di 13 miliardi e per la sanità".
Tagli agli sprechi, dunque, per destinare le risorse alla riforma pensioni e alla riduzione della pressione fiscale, secondo il ragionamento di Gutgeld e i numeri forniti.
Gutgeld: spesa previdenziale aumentata di 13 miliardi
"I numeri sono numeri", ha proseguito il Commissario alla spending review evidenziando che "anche grazie al bonus di 80 euro per i lavoratori dipendenti con fasce di reddito basse - ha detto Yoram Gutgeld ai microfoni di Radio anch'io - la pressione fiscale e' passata dal 43,6 per cento al 42,2 per cento. Ci sono stati - ha aggiunto - 650mila occupati in più e il Pil - ha sottolineato - è passato da una fase di decrescita ad un aumento vicino all'1 per cento".