Sbarca anche in Brasile la ricetta della manovra correttiva sulle regole di pensionamento già vista in molte nazioni del sud Europa. Nel corso della settimana migliaia di lavoratori sono scesi in piazza nel Paese sudamericano per protestare contro il repentino e improvviso irrigidimento dei requisiti di accesso alla pensione. I sindacati hanno proclamato una "giornata di paralisi nazionale" ottenendo grande partecipazione dalla popolazione, che ha visto arrivare una stretta molto severa sul welfare.
La riforma prevede infatti un improvviso aumento del vincolo anagrafico a 65 anni di età per entrambi i sessi: può sembrare accettabile per i parametri europei, ma bisogna considerare che la speranza di vita in Brasile è di 73,62 anni (fonte Google / Banca Mondiale), mentre per chi ha svolto lavori faticosi o usuranti la media si abbassa ulteriormente.
Il modello pensionistico brasiliano e la situazione precedente alla riforma
Stante la situazione appena descritta, resta da verificare se il Governo riuscirà effettivamente a portare fino in fondo i propri propositi di riforma. Sulla base del modello precedente, molti cittadini brasiliani hanno potuto entrare in quiescenza attorno ai 55 anni di età, una volta acquisiti 25 anni di lavoro per le donne e 30 per gli uomini.
Particolarmente dura anche la stretta prevista nel Paese sull'anzianità contributiva, che passerà gradualmente fino a raggiungere i 49 anni di versamenti. Sullo sfondo c'è un Paese che non può comunque restare a guardare il proprio debito pubblico continuare a crescere, mentre il Prodotto Interno Lordo ha subito una dura battuta d'arresto durante gli ultimi anni, raggiungendo nel 2015 il peggior dato del ventennio. Anche per questo, l'esecutivo Temer sembra deciso a proseguire per la propria strada nonostante le proteste contro la nuova riforma pensionistica, mentre dai mercati internazionali e dalle agenzie di rating comincia a spirare un cauto ottimismo. Proprio le attese riforme dovrebbero infatti portare secondo i tecnici ad una nuova crescita del Pil per il 2017.
Nel mentre i lavoratori brasiliani guardano con preoccupazione al proprio futuro previdenziale.
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