Erano attesi per lo scorso 2 marzo ma adesso pare che questa sia la settimana decisiva per il varo dei decreti attuativi di Palazzo Chigi relativamente alla riforma previdenziale. Oramai è una corsa contro il tempo per fare in modo che le misure, inerenti all'APE e ai lavoratori precoci, possano decollare già dal prossimo primo maggio 2017. Il ritardo, però, inizia a farsi sentire ed è proprio per questo motivo che, soprattutto le organizzazioni sindacali, si augurano che entro la fine di questa settimana, si possa chiudere definitivamente il discorso.
Decreti attuativi, stretta finale per APE sociale, lavoratori precoci e APE volontario
Dopo la registrazione presso Consiglio di Stato e Corte dei Conti, i decreti attuativi troveranno pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. In aggiunta il decreto relativo all'APE sociale sarà finalizzato anche a stabilire le procedure per la verifica delle condizioni per beneficiare della misura previdenziale e l'annessa documentazione da produrre e presentare per l'accesso allo stesso beneficio ma anche le comunicazioni che l'Inps dovrà fornire all'interessato a seguito della presentazione della richiesta, nonché all'individuazione dei criteri di priorità dell'accettazione delle domande non ancora definiti dalla normativa.
I decreti attuativi, in ogni caso, saranno tre e riguarderanno:
- APE sociale
- Lavoratori precoci
- APE volontario
Il decreto attuativo per l'APE volontario
L'intervento del Governo centrale si reputa indispensabile per definire gli ultimi dettagli inerenti l'APE volontario e in particolare su quegli aspetti sui quali si sta giocando da tempo la partita con i sindacati:
- Modalità di finanziamento
- Modalità di restituzione del prestito
- Ammontare dell'assegno che potrà essere riscosso in anticipo
- Ruolo di banche, INPS, assicurazioni
Pare invece confermato il tasso di interesse che verrà applicato al prestito pensionistico: stando alle previsioni dovrebbe assestarsi al 2,75%.
Quota 41, il decreto per i lavoratori precoci
Il secondo decreto attuativo riguarda la sfera dei lavoratori che potranno beneficiare della pensione con 41 anni di contributi, appunto Quota 41.
Il tutto a prescindere dall'età anagrafica. Sul punto la partita si sta ancora giocando sulle cosiddette mansioni gravose. Al momento le categorie di lavoratori indicate sono 11 e valgono sia per i lavoratori precoci che per l'APE sociale. Nel primo caso si può ottenere il beneficio se si è svolto lavoro, per almeno 12 mesi, dal 19esimo anno di età; nel secondo caso il beneficio è riconosciuto ai lavoratori con oltre 63 anni di età e con almeno 36 anni di contributi.
APE social, le novità e il rischio della graduatoria
I lavoratori che potrebbero ottenere la misura dell'APE sociale dell'INPS arriverebbero quasi a 35mila per il 2017 e 20mila per il 2018: queste sono le previsioni del Governo centrale che, a tal proposito, sta cercando di individuare un periodo di due mesi (1 maggio - 30 giugno) per la presentazione delle domande relative all'anno in corso mentre, per il 2018, il termine del mese di marzo del prossimo anno.
Il rischio che si corre, in vista del varo dei decreti attuativi che disciplinano alcuni aspetti del mondo delle Pensioni, è la previsione di una graduatorie APE per chi intende ottenere il pensionamento anticipato a costo zero. Nel caso in cui dovesse essere confermata, nonostante le rassicurazioni provenienti dal Governo circa la disponibilità di fondi per la copertura totale delle richieste, è plausibile pensare che al cospetto di una graduatoria l'erogazione dei fondi avverrà in momenti diversi, con relativo slittamento dei tempi, per i singoli lavoratori.