Altro duro colpo per i lavoratori precoci che hanno iniziato a svolgere attività lavorativa in giovane età. Mentre il Governo Gentiloni resta concentrato sui decreti attuativi, infatti, il Presidente della Commissione Lavoro alla Camera cesare damiano avrebbe affermato che il meccanismo di Quota 41 sarà impossibile da estendere per tutti i lavoratori.
Precoci delusi da Damiano
Ciò lascia intendere che la battaglia condotta dalla delegazione dei lavoratori precoci è inutile ma non sarà questo motivo a spingere alla rassegnazione la maggioranza dei lavoratori rimasti penalizzati dalla Legge di Stabilità 2017 che ha esteso il meccanismo di Quota 41 solo a delle particolari categorie di soggetti. Alla misura, infatti, potranno accedere i disoccupati che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali, i caregivers, gli invalidi al 74% e i lavoratori che svolgono mansioni particolarmente gravose. Sono queste le categorie più svantaggiate che hanno ricevuto una risposta dal Governo.
L'ex ministro del Lavoro Damiano, avrebbe partecipato ad un incontro con la delegazione del comitato Piemonte dove era presente anche la rappresentante Laura Giaccone. A margine della riunione, l'onorevole del Partito Democratico avrebbe spiegato che sarà impossibile varare un provvedimento che possa permettere l'estensione della Quota 41 ad una platea più ampia di soggetti giustificandosi col fatto che nonostante la sua lunga battaglia non è riuscito a portare a casa i risultati sperati. Un'altra delusione, quindi, per la maggioranza di lavoratori precoci che nel corso degli anni si è impegnata a raccogliere le firme per il disegno di legge Damiano riguardante la flessibilità in uscita.
I precoci non si fermano
Per questo motivo, la delegazione dei precoci considera Cesare Damiano un alleato del Ministro Poletti e lascia trasparire la volontà di continuare la battaglia al fine di giungere ad un accordo per risolvere il problema. Come annunciato più volte, infatti, l'estensione del meccanismo di Quota 41 potrebbe essere ripreso a margine della Fase 2 del confronto con i sindacati.