Non sembrano placarsi le polemiche tra governo e sindacati sulla fase due della riforma Pensioni. Alla luce delle recenti dichiarazioni del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti e del viceministro dell'Economia e delle Finanze Enrico Morando, entrambi del Partito democratico, sembrano sempre più lontane le ipotesi di modifiche alla legge Fornero che ancora, a sei anni dall'approvazione, continua ad avere effetti devastanti sul piano sociale pur essendo una garanzia per la tutela dei conti pubblici.
In attesa della conclusione del confronto tra esecutivo e parti sociali non si capisce nemmeno se potranno essere mantenuti gli impegni assunti nel verbale d'intesa generale sottoscritto a margine del primo tavolo di confronto sulla fase uno della riforma pensioni allora coordinato dall'ex sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini, adesso responsabile del settore economico del Pd di Matteo Renzi.
Pensioni, la Cisl chiede al Governo Gentiloni di mantenere gli impegni assunti
I sindacati non fiutano, a quanto pare, notizie positive. In ogni caso mettono le mani avanti, richiamando l'attenzione di Palazzo Chigi sulle loro proposte.
"Noi vogliamo - ha affermato oggi il segretario generale della Cisl Annamaria Furlan - che siano rispettati i punti che abbiamo condiviso con il Governo". Il riferimento è all'accordo siglato da governo e sindacati al termine della discussione sulla prima parte di interventi di revisione del sistema pensionistico. "L'Ape social e l'Ape normale - ha aggiunto la dirigente sindacale secondo quanto riporta l'Ansa - sono la prima parte dell'applicazione di quell'accordo". Ma adesso prosegue il confronto per mettere a punto le proposte che sostanzialmente sono rimaste al palo nella prima fase di interventi. Dall'esecutivo si resta ancora in attesa, per esempio, di risposte sulla proroga di Opzione donna, o la stabilizzazione della pensione anticipata rosa, e sull'ampliamento a tutti i lavoratori precoci della formula Quota 41.
Dall'esecutivo si attendono risposte anche sull'Opzione donna e la Quota 41
"Oggi stiamo discutendo - ha proseguito la Furlan oggi a Napoli al convegno delle Acli - di come creare una pensione dignitosa per i nostri giovani". E non solo. La battaglia dei sindacati continua anche, come ha ricordato il leader della Cisl, per la revisione del meccanismo dell'adeguamento automatico dell'età pensionabile alle speranza di vita, poiché quello attuale, "non tiene conto - ha ribadito Annamaria Furlan - che non tutti lavori sono uguali". Un punto, quello della differenza di lavori, su cui insiste particolarmente ormai da tempo la Cisl, reclamando accessi previdenziali più favorevoli per chi svolge lavori più pesanti.
Non sarà facile trovare un'intesa tra governo e sindacati, che comunque ci stanno provando "Il confronto è aperto - ha detto oggi Annamaria Furlan come riporta l'Ansa - ma le somme si tirano a conclusione".