Lo scorso 30 ottobre è andato in onda un servizio nella celebre trasmissione serale 'Striscia la Notizia', in cui si è trattato di un caso di titoli falsi per accedere alle graduatorie di terza fascia del personale ATA 2017/2020. Si tratterebbe di titoli truffati per accedere alla terza fascia o semplicemente per aumentare il proprio punteggio in graduatoria. C'è chi potrebbe aver approfittato della tanto ambita domanda, la cui consegna è scaduta proprio lo scorso 30 ottobre (giorno del servizio suddetto).
Migliaia le richieste per regione pervenute nelle scuole di tutta Italia, tanta la speranza di accedere alla terza fascia e riuscire a ricoprire un ruolo, anche solo di supplenza nel 'mondo Scuola', dunque non è difficile credere che potesse succedere un caso del genere. Vediamo ora più approfonditamente di cosa si è trattato.
Il servizio andato in onda a 'Striscia la notizia' lo scorso lunedì 30 ottobre
La popolarissima trasmissione Mediaset, condotta da Ezio Greggio ed Enzo Iacchetti, non poteva trovare argomento migliore lo scorso lunedì: giorno di chiusura delle domande ATA per il triennio 2017/20, bando che ha interessato un numero record di persone in tutta Italia; si pensi che dal nord al sud sono arrivate negli istituti scolastici italiani, circa un milione di domande.
Il servizio curato dal popolarissimo Luca Abete, si occupa della vendita, o meglio, di un vero e proprio spaccio di titoli che ci sarebbe stato per l'accesso alle graduatorie ATA. Il fatto, estremamente illecito, è stato documentato da riprese video in cui un sindacalista prometteva diplomi e attestai Eipass o simili per far ottenere agli aspiranti supplenti Ata un punteggio più alto e sperare, in questo modo, di scavalcare qualcun altro in graduatoria, con un semplicissimo pagamento di circa 2.000 euro.
Da 'Striscia' al Parlamento con l'azione di Sinistra Italiana: ci saranno conseguenze nell'accesso alle graduatorie ATA?
I deputati di Sinistra Italiana con Giancarlo Giordano, allarmati dall'accaduto, decidono di chiedere al ministro Fedeli maggiore chiarezza e soprattutto ferrati controlli sulla 'lettura' delle domande Ata in tutte le scuole italiane.
Ciò che interessa maggiormente ora tutti gli aspiranti supplenti ATA è se il caso possa avere delle ripercussioni nell'accesso alle graduatorie del prossimo triennio. Senza alcun dubbio il caso non è passato inosservato e la ministra Fedeli provvederà a tutte le misure utili per provvedere a una verifica serrata. Ma non è tutto; anche il Miur agirà per fare in modo che casi simili non accadano più e introdurrà severamente controlli negli istituti abilitati al rilascio di certificazioni, utili alle graduatorie in questione.