L'assegno della pensione, dall’anno prossimo, dovrebbe aumentare dopo il blocco durato circa due anni. La novità non arriverebbe in seguito a decisioni politiche o del Governo, ma per il meccanismo, che si aziona in automatico, dell’adeguamento degli importi delle Pensioni in relazione all’inflazione (ISTAT) il meccanismo cioè della perequazione.

Aumento delle pensioni nel 2018: fasce e importi

Le variazioni economiche dei costi della vita costituiscono uno dei punti fondamentali e direttamente collegati alle prestazioni di tipo previdenziale. Stiamo parlando del famoso indice Istat dei prezzi che gravano sul consumo delle famiglie dei lavoratori. Dal prossimo gennaio, infatti, è prevista l’applicazione del valore provvisorio inerente il 2017 che è risultato pari a +1,1 per cento. In seguito al rilevamento di questi nuovi dati economici ci sarà, quindi, l’aumento di tutti quei parametri riferiti alle prestazioni di tipo previdenziale. Le categorie che rientreranno in questo adeguamento di tipo economico riguarderanno tutti coloro che percepiscono gli assegni ordinari della pensione, l’assegno sociale, quello di invalidità civile, ma sono previste anche possibili integrazioni delle pensioni ai superstiti.

Per coloro che attualmente percepiscono la pensione minima, ad esempio, toccheranno circa 72 euro in più l’anno, per coloro, invece, che arrivano ad un tetto massimo di 13mila euro l’anno, ne riceveranno in totale circa 143 in più. Pensioni tra i 1.500 e i 3.000 euro al mese riceveranno un aumento annuo dai 200 ai 260 euro lordi.

Pensioni: il meccanismo di perequazione

La rivalutazione Istat è la percentuale applicata sugli assegni degli stipendi dei lavoratori e delle pensioni pagate dagli enti previdenziali. Essa consente di adeguare gli stipendi in base all'indice calcolato dell' inflazione al relativo costo della vita. Il sistema pensionistico in Italia ha sempre mostrato diverse lacune, contestate sistematicamente dai cittadini e dalle associazioni sindacali che li rappresentano.

Il nuovo incremento economico stabilito sugli importi delle pensioni per il 2018 sarà calcolato in proporzione, cioè secondo il meccanismo della perequazione, che favorisce, in particolar modo, assegni pensionistici di più basso valore. A partire dal 2018 quindi i lavoratori che avranno diritto al trattamento previdenziale pensionistico dell'Inps potranno contare su questo nuovo incremento calcolato in base alla propria fascia economica di appartenenza. Anche se, come abbiamo visto, non si tratterà di cifre importanti, ma di piccoli importi che, anche se accumulati nel lungo periodo, potranno in qualche modo aiutare i pensionati ad avere qualche piccola spesa extra.