Manovra 2018: la commissione di Bilancio del Senato ha approvato il Fondo dedicato a chi assiste familiari malati, i cosiddetti 'caregiver familiari' che in particolare si occupano di parenti malati gravemente, dedicando loro il proprio tempo e la propria assistenza, anche se non di tipo professionale. Dopo il recente via libera sulla web tax e le relative modifiche da parte del governo sulle Pensioni è arrivato anche l’ok a procedere, quindi, della commissione Bilancio del Senato all'emendamento sui 'caregiver familiari'

Approvati i fondi per il 'Caregiver familiare': tutte le informazioni

La proposta era stata presentata dalla senatrice Laura Bignami e successivamente sottoscritta da tutti i gruppi per l'approvazione di fondi economici che riconoscano e tutelino le tantissime figure ‘invisibili’ che donano quotidianamente se stessi per la cura di un proprio familiare gravemente malato o disabile.

Il programma del Governo prevede lo stanziamento di 20 milioni di euro annui dal 2018 al 2020 (60 milioni totali) per coprire interventi finalizzati nello specifico al riconoscimento delle attività di cure assistenziali, di tipo non professionale, della figura del parente che si occupa sistematicamente del parente gravemente malato. In particolare nell’emendamento approvato al Senato sono previste delle misure di sostegno rivolte a possibili forme di incentivazione, per favorire possibili collocazioni o ricollocazione del lavoratore con requisiti idonei e in particolare per coloro che non risultino aver maturato requisiti anagrafici per l’accesso alla pensione di vecchiaia con possibili integrazioni contributive previste dall'emendamento sul 'caregiver familiari'.

Chi saranno gli interessati al finanziamento del sostegno dedicato ai Caregiver

ll sostegno di 60 milioni che il Governo stanzierà in tre anni riguarderà, in particolar modo, tutti coloro, per la maggioranza donne, che si prendono cura del proprio coniuge o del convivente, del partener riconosciuto, anche dello stesso sesso, dall’unione civile o di altro familiare entro il secondo grado che risulti non autosufficiente e riconosciuto invalido al 100% o titolare di accompagnamento dall’Inps.

L’assistenza che autorizza e riconosce la figura del Caregiver, presuppone però un tipo di rapporto con il familiare malato continuativo e di lunga durata, necessitando di un tipo di presenza assistenziale di almeno 200 ore ogni mese e che contempli anche la propria presenza per opportuna vigilanza notturna del familiare.