Nella Scuola, un nuovo contratto collettivo atteso da anni, finalmente è stato sottoscritto. Dopo oltre 9 anni di blocco degli stipendi, con la firma del contratto termina una lunga trattativa tra Governo e sindacati. Il rinnovo non è esente da strascichi polemici, soprattutto per quanto riguarda le cifre messe in campo dall’Esecutivo che hanno fatto storcere il naso a diverse sigle sindacali.
Infatti Gilda e Snals, contestando l’apparato normativo e quanto stabilito come aumento di stipendi, si sono defilati non sottoscrivendo il nuovo contratto. Resta il fatto che tra marzo ed aprile il personale della scuola si vedrà finalmente aumentato il proprio stipendio. Ecco le cifre e le tabelle come fuoriescono dal nuovo documento.
Scuole elementari e dell’infanzia
L’aumento di stipendio segue la bozza di intesa che era stata trovata a fine 2016 e che stabilì in media 85 euro di aumento per lavoratore. Aumenti medi perché il meccanismo messo in atto prevede aumenti scaglionati in base all’anzianità di servizio e quindi allo stipendio percepito.
Per i docenti della scuola di infanzia che hanno anzianità di servizio fino ad 8 anni, ci sono aumenti tabellari lordi di 56 euro che arrivano poi ad 85,50 euro grazie all’elemento perequativo di 19 euro ed all’incremento a regime da 10,50 euro. Le fasce prestabilite per tutte le classi scolastiche sono sempre le stesse e dopo la prima si distinguono in docenti con anzianità tra i 9 ed i 18 anni, tra i 15 ed i 20, tra i 21 ed i 27, tra i 28 ed i 34 e poi quelli con anni di lavoro alle spalle superiori. Nella scuola dell’infanzia o elementari, per la seconda fascia è previsto un aumento lordo di 86,50 euro, per la terza 88,80 e per la quarta 89,80. Nessun elemento perequativo verrà assegnato a dipendenti con anzianità elevata, quella stabilita per le ultime due fasce.
Per questi aumenti lordi di euro 93,70 e 97,70.
Tutte le tabelle
Come riporta dettagliatamente il sito “informazionescuola.it”, per le scuole di secondo grado e per i docenti diplomati ITP le cifre sono identiche a quelle della scuola dell’infanzia e salgono di 2 euro in più al mese solo per le ultime tre fasce di anzianità. Per gli insegnanti di scuola media, per le fasce di anzianità più basse gli incrementi sono sempre gli stessi, ma salgono a 92,70 euro per insegnanti con anzianità tra i 21 ed i 27 anni, a 101,70 per lavoratori con anzianità fino a 34 anni ed a 106,70 per soggetti in servizio da più di 34 anni. Per i docenti in possesso di laurea che prestano servizio nelle scuole di secondo grado si sale a 97,70 euro per la quarta fascia, 106,70 per la quinta e 110,70 per i più anziani. Va ribadito il concetto che le cifre sono lorde e che dovrebbero subire un taglio intorno al 50% per via della tassazione vigente.