Le ultime novità sulle pensioni arrivano dalle reazioni degli ex parlamentari che non intendono rinunciare alle loro Pensioni d’oro, in barba ai problemi di quanti, dicono furiosi e sdegnati sui social, non riescono nemmeno ad andarci in pensione o vivono con pensioni minime, faticando ad arrivare a fine mese. Se da un lato dunque vi è chi si lamenta per il non operato del Governo, come quanti attendono la quota 100 e 41 senza paletti e l’opzione donna o la nona salvaguardia degli esodati, dall'altro vi è chi come, gli ex parlamentari, invece vedono l’esecutivo ‘muoversi troppo’ per tagliare le loro pensioni d’oro.

In dettaglio le reazioni di quanti temono di vedersi ridurre le laute pensioni che ritengono un diritto intoccabile.

Pensioni d’oro: la diffida dagli ex parlamentari a tagliarle

In un post su Facebook è il lavoratore Claudio Fabretti, che sul gruppo 'diritti negati lavoratori precoci ed esodati' pubblica con sdegno la notizia apparsa sul televideo, di cui posta la schermata come fonte, della ‘sommossa’ e delle presa di posizione degli ex parlamentari che mal digeriscono il taglio delle loro laute pensioni. “Che coraggio, scrive, hanno persino fondato un'Associazione di ex parlamentari??? Questa è bella!!!

Allora cosa devono dire i pensionati, i senza reddito, i disoccupati? Allora anche noi fondiamo l'Associazione Diritti Negati e pretendiamo i DIRITTI NEGATI!” La notizia titola: “Vitalizi, ‘diffida’ da ex parlamentari”. Questo il contenuto: “L’associazione degli ex parlamentari ha inviato a tutti i membri dell’ufficio di presidenza della camera una diffida stragiudiziale a non approvare la delibera sul taglio dei vitalizi degli ex deputati, minacciando un’azione civile e amministrativa nella quale sarebbero a chiamati a rispondere personalmente e patrimonialmente i componenti dell’ufficio di presidenza, compreso il Presidente Roberto Fico.” Questo quanto annunciato in conferenza stampa dai dirigenti dell’associazione.

Pensioni: il contratto di Governo che fine ha fatto?

Vi è anche poi chi come Mauro D’Achille, amministratore del gruppo 'Lavoro e pensioni: problemi e soluzioni', fa notare come comunque il taglio alle pensioni d’oro sia l’ennesima trovata propagandistica per far discutere su misure che seppur etiche toccheranno pochi e porteranno a recuperare risorse minime, 40 milioni l’anno, che a poco o nulla serviranno per risolvere i veri problemi, quelli che le pensioni d’oro non le anno ed attendono anzi di poterci andare. Da qui l’invito critico al Governo a riprendere in mano le questioni che contano davvero per i cittadini: “Adesso anche i sindacati, e non da adesso, con Ivan Pedretti e Ghiselli e Proietti, invitano il ministro a parlare non tanto delle pensioni d'oro che a quanto sembra porteranno un risparmio di 40 milioni, quanto delle pensioni dei lavoratori”. Poi conclude: “Quando si inizierà a parlare di argomenti concreti, quando si aprirà un tavolo di trattative con le forze sociali?”