Questione pensioni anticipate: sui principali social network e media si continua a discutere delle ipotesi verso cui pare stia propendendo il Governo. Si parla di quota 100 e quota 42 da subito che potrebbero infatti entrare nella discussione in legge di bilancio. La prima misura prevedrebbe un restringimento di platea (quota 100 sarebbe infatti usufruibile da chi ha compiuto almeno 64 anni d’età) mentre la quota 42 sarebbe senza limiti anagrafici e andrebbe a sostituire 'la quota 41 per tutti senza se e ma'.
I dettagli e le prime reazioni sui social.
Pensioni: ipotesi quota 100 con paletti sempre più probabile
La quota 100 prevedrebbe, se le indiscrezioni fossero confermate, un’uscita a partire dai 64 anni d’età e 36 di contributi; al montante farebbero conto solo 2/3 anni di contributi figurativi, e con buona probabilità vi sarebbe il ricalcolo dell’assegno pensionistico dal 1996. Tutto questo porterebbe ad un esborso pari a circa 4 miliardi di euro per il Governo. Qualora invece si optasse per la quota 100 senza paletti, le stime dell’Inps parlano di un plafond risorse che dovrebbe essere sui 20 miliardi, una cifra enorme.
Ecco perché in molti danno sempre più peso alle indiscrezioni di restringimento platea, sebbene non siano ancora arrivate conferme ufficiali da parte del Governo. Come ha scritto qualche giorno fa Anna Giacobbe (ex esponente della Commissione lavoro alla Camera ed ora funzionaria dello SPI Cgil della Liguria) nel suo profilo facebook, le indiscrezioni non sono state nemmeno smentite. Lo stesso Damiano si è espresso con contrarietà verso una quota 100 con ‘trucchi’ ossia con paletti che sarebbero più pesanti e penalizzanti dell’Ape sociale (che almeno concedeva a taluni di poter accedere alla quiescenza dai 63 anni d’età).
Riforma pensioni, ipotesi quota 42 accanto a quota 100
In campagna elettorale si è parlato spesso di pensione più che legittima per chi aveva alle spalle già 41 anni di contributi.
Con l’insediamento del nuovo Governo, però, si è passati all'ipotesi quota 41,5 dal 2019 con la possibilità di usare solo 2 anni di contributi figurativi, poi di quota 41 e mezzo ma dal 2020 per carenze di risorse, ed ora le ultime indiscrezioni vedrebbero un Governo propenso a discutere in Legge di bilancio non solo di quota 100 dai 64 anni, ma anche di una quota 42 senza limiti anagrafici. Accanto alla somma 100 potrebbe così esserci la possibilità di lasciare il lavoro con la quota 42. Questa opzione di uscita permetterebbe di andare in pensione con 42 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica. Soluzione che sui social pare essere considerata meglio di niente da alcuni, ma da altri una vera e propria beffa per chi si aspettava la quota 41 da subito.