La questione legata ai tagli alle Pensioni d'oro ha infiammato il dibattito sui temi previdenziali, prima della consueta pausa estiva. E' il disegno di legge firmato da Riccardo Molinari e Francesco D'Uva, rispettivamente capigruppo alla Camera di Lega e Movimento Cinque Stelle ad aver sollevato un'ondata di polemiche per il suo contenuto. Molinari, nel corso di un'intervista al quotidiano La Stampa, ha cercato di smorzare i toni del confronto che rischia di creare una spaccatura all'interno della maggioranza: si tira in ballo la Legge Fornero ma c'è già chi ipotizza uno stop del disegno di legge Lega-M5S, da parte della Corte Costituzionale.
Lega, acqua sul fuoco delle polemiche sui tagli alle pensioni d'oro
Molinari ha ammesso di non essere un esperto in materia di previdenza ma, nello stesso tempo, ha promesso che il testo verrà sistemato e messo a posto. 'La nostra è un'operazione di equità' ha sottolineato l'esponente del partito del Carroccio. 'Chi parla di ricalcolo totale sta sbagliando, non fa parte dell'accordo tra la Lega e il Movimento Cinque Stelle: secondo la nostra interpretazione, bisogna procedere con il ricalcolo della parte retributiva eccedente i quattromila euro. In questo modo, potremo rialzare le pensioni minime sino a 780 euro mensili'. Molinari ribadisce come non vadano penalizzati coloro che sono andati in pensione prima con una quota di retributivo maggiore.
'Nemmeno la riforma Fornero aveva sollevato tanto clamore...'
L'esponente leghista, poi, si dispiace del fatto che su questa vicenda delle pensioni d'oro si è creato un clamore che nemmeno la riforma Fornero era stato capace di sollevare, una legge che ha rovinato la vita a milioni di italiani. Insomma, la sensazione è che si voglia lasciar intendere che i due partiti di maggioranza non siano affatto in disaccordo su quella che rappresenta la prima misura che verrà attuata in campo previdenziale.
Taglio alle pensioni d'oro: rischio bocciatura da parte della Corte Costituzionale
C'è chi ritiene, però, che la proposta di legge Lega-M5S possa essere bocciata dalla Corte Costituzionale. E' il parere di Angelo Pandolfo, docente all'Università La Sapienza di Roma in materia di Diritto del lavoro e della previdenza sociale: il giuslavorista ritiene, infatti, che la Consulta potrebbe giudicare 'illegittimo' il provvedimento del taglio delle pensioni d'oro, per quanto riguarda l'aspetto della riconsiderazione della posizione previdenziale di un cittadino, a distanza di anni.
'Va riconosciuto il giusto valore al principio dell'affidamento - sostiene Pandolfo - principio che può subire una lesione'. In buona sostanza, la Corte Costituzionale, nonostante la lodevole intenzione di operare una ridistribuzione delle risorse all'interno del sistema previdenziale, potrebbe bocciare l'iniziativa legislativa.