Le recenti parole del premier Giuseppe Conte non hanno convinto né soddisfatto i lavoratori e tanto meno i sindacalisti che hanno ascoltato la conferenza stampa a Palazzo Chigi; si è infatti parlato di riforma strutturale coraggiosa nominando vaccini, tav, pace fiscale e migranti, ma non si sono menzionate le Pensioni. Il dubbio dei futuri pensionandi sorge spontaneo sui principali social network: quali misure ha in mente l’esecutivo? Anche Cesare Damiano del PD e Ghiselli della Cgil hanno espresso i loro dubbi sulla prossima riforma previdenziale a firma M5S-Lega.

Pensioni, Damiano torna a criticare la nuova quota 100: con i paletti è peggiorativa rispetto l'APe

Cesare Damiano (PD) a seguito delle dichiarazioni di Conte è tornato a parlare della misura che il governo Lega-M5S vuole introdurre per riformare il comparto previdenziale. Damiano, sulla quota 100 si pone il seguente quesito: se la nuova misura ideata dal neo Governo ha come requisito di base un'età anagrafica di 64 anni, oltre a restringere la platea dei potenziali fruitori, è meno vantaggiosa rispetto all'attuale Ape (anticipo pensionistico) che parte dai 63 anni di età. Inoltre, prosegue Damiano, si continua a parlare di un “ricalcolo contributivo a partire dal 1996 per chi dovesse utilizzare la quota”, cosa che porterebbe “ad un cospicuo taglio dell’assegno pensionistico”.

La legge di Bilancio, conclude Damiano, “sarà la prova del nove per un Governo alla disperata ricerca di coperture finanziarie".

Pensioni 2018/19, Ghiselli e lavoratori dubbiosi: misure per chi?

La riforma delle pensioni che avevano in mente Movimento 5 Stelle e Lega, che prevede il superamento della Legge Fornero, si è rivelata più complessa del previsto.

Vi saranno le modifiche promesse in campagna elettorale per quanto concerne la riforma Fornero? Ghiselli della Cgil inizia ad essere dubbioso al riguardo e si chiede se qualcosa verrà effettivamente fatto dal Governo o no in campo previdenziale; a suo avviso il tema della previdenza risulta cancellato dall'agenda, dato che nel corso della conferenza stampa di Conte non se ne è sentito parlare.

Esodati, precoci, donne e giovani - fa presente il segretario confederale della Cgil nazionale - sono ancora tutti in attesa di chiarimenti e di misure che modifichino radicalmente e non solo parzialmente ed in modo insufficiente l’attuale legge pensionistica vigente.

Riforma pensioni, Ghiselli commenta dubbioso le dichiarazioni del premier Giuseppe Conte

In apertura della conferenza Stampa, Giuseppe Conte ha annunciato che il Governo sta per mettere a punto una manovra che sia seria, rigorosa e coraggiosa. Una manovra che sarà accompagnata da riforme strutturali. Per quanto concerne invece i rapporti con la commissione Ue ci presenteremo - ha aggiunto sereno il Premier - con un programma serio che tuteli i nostri interessi, "ma non saremo scriteriati".

Ghiselli, intervenuto a seguito della conferenza stampa, si chiede però che fine abbiano fatto le varie promesse elettorali (visto che il Premier non ha fatto accenno a nulla sulla questione) e si domanda se la riforma sia già stata depennata dall'agenda del Governo: "nessuna risposta è giunta per donne, esodati, quarantunisti, e resta implicitamente confermato l’insopportabile meccanismo dell’aspettativa di vita". Per Ghiselli è importante che dopo le parole da campagna elettorale si passi ai fatti e si apra con il sindacato un confronto costruttivo al fine di dare risposta a tutti i cittadini in attesa di cambiamenti reali sul versante previdenziale dopo le tante promesse fatte in campagna elettorale. La quota 100, dice il sindacalista, non può essere sufficiente visti anche i paletti probabilmente imposti che al più salvaguarderanno soltanto una piccola platea di lavoratori.