In tema Pensioni, il Governo è chiamato a mantenere la promessa di Quota 100. Dal prossimo 1° gennaio, se l'esecutivo assolverà il proprio impegno in merito al 'superamento della legge Fornero', si potrà andare in pensione con quota 100, solo 3 punti in più rispetto alla controriforma Damiano che aveva cancellato il cosiddetto 'scalone Maroni', attraverso la quota 95-97. Dunque, le uscite di anzianità con le quote sarebbero destinate a tornare esattamente dieci anni dopo.

A quale prezzo, però? Come sottolineato dal numero odierno del quotidiano 'Il Sole 24 Ore', il costo della nuova misura che dovrebbe entrare in vigore già all'inizio del prossimo anno non sarà basso: infatti, saranno i contributi dei lavoratori a pagare le nuove pensioni e si calcola che serviranno i contributi di almeno cinque lavoratori per pagare ogni nuova pensione.

Quota 100 a 62 anni, per ogni nuova pensione serviranno i contributi di 5 lavoratori

In base alla proposta della Lega, serviranno 38 anni di contributi versati e 62 anni di età per accedere alla pensione dal 1° gennaio 2019; oppure 41 anni e mezzo di contributi, senza alcun vincolo legato all'età anagrafica.

Si calcola, invece, che sulla base di quota 100 con 64 anni di età anagrafica saranno 258mila le possibili uscite nel 2018 a fronte dei 157mila pensionamenti anticipati rilevati nel 2017. Intanto, però, Susanna Camusso, segretaria nazionale Cgil, attacca il Governo accusandolo di corporativizzare la riforma, mentre Alberto Brambilla chiude la porta al Movimento Cinque Stelle sulle pensioni minime a 780 euro.

Susanna Camusso: 'Il Governo, con quota 100, rischia di corporativizzare la riforma'

E' proprio il paletto riguardante l'età anagrafica di uscita pensionistica, il nodo cruciale da sciogliere.

La segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso, lo ha rimarcato: 'Un giorno il Governo parla di quota 100 a 62 anni, il giorno seguente a 64: sembrano numeri al lotto'.

L'esponente sindacale sottolinea, inoltre, che la nuova riforma pensioni del Governo Conte riguarderà una platea ristretta di lavoratori, quelli che lavorano nelle fabbriche del Nord e una parte una Pubblica Amministrazione. Susanna Camusso cita l'esempio di un lavoratore edile che sarà, comunque, costretto a restare sulle impalcature sino a 67 anni, sempre vincolato alla rigidità della Legge Fornero. La leader della Cgil punta il dito contro il Governo, accusandolo di 'corporativizzare' la riforma, privilegiando l'elettorato che ha votato i partiti di maggioranza. 'Non si fa così, così non si eliminano veramente le ingiustizie'.

Alberto Brambilla: 'No a pensioni minime a 780 euro, possibile quota 100 con 62 anni'

Alberto Brambilla ha ribadito, intanto, il proprio no alle pensioni minime a 780 euro in quanto, portando avanti la proposta del Movimento Cinque Stelle, si rischia di 'spaccare il sistema'. L'economista vicino alla Lega, invece, ha aperto alla possibilità di quota 100 a 62 anni: l'ampliamento della platea di lavoratori che accederanno alla pensione e, quindi, l'aumento dei costi della manovra potrà essere bilanciato dai fondi di solidarietà e dai fondi esubero.