Continua a far discutere l'introduzione della quota 100, il meccanismo di pensionamento anticipato che consente in via sperimentale per il triennio in corso (cioè fino al 2021) ai lavoratori di ottenere l'accesso all'Inps una volta maturati almeno 62 anni di età e 38 anni di contribuzione. Ad esprimere la propria preoccupazione è stato l'ex sindaco di Ascoli Guido Castelli, che ha parlato come esponente dell'Anci (l'Associazione Nazionale dei Comuni Italiani).

Uscite flessibili e quota 100: i rischi legati al turn over nei Comuni più piccoli

Durante un'intervista rilasciata per il quotidiano La Stampa, Castelli ha spiegato il proprio punto di vista in merito ai rischi della quota 100 nel turn over dei Comuni più piccoli. La questione più preoccupante riguarda la necessità di trovarsi a far fronte alle uscite dei lavoratori senza poter avere grandi spazi di riorganizzazione, stante che nelle realtà locali e più piccole non è possibile usufruire della flessibilità e della capacità di adattamento presente nei Comuni con molti dipendenti. Una questione che evidentemente tocca anche i Comuni medi, sebbene in questo caso il rischio principale sia quello di produrre dei ritardi nei servizi offerti ai cittadini.

Infine, l'ex sindaco di Ascoli evidenzia la necessità di considerare la riduzione di personale che si è già verificata negli scorsi anni in molti Comuni italiani, con un turn over limitato al 20%. Nella pratica, è risultato possibile assumere solo un lavoratore ogni cinque nuovi pensionati, con conseguenze facilmente immaginabili.

La replica di Durigon: 'Finalmente ci dobbiamo preoccupare di trovare persone da assumere'

Sulla questione non si è fatta attendere la replica del Sottosegretario Claudio Durigon, che ha spiegato di considerare un'opportunità i posti che si liberano nella pubblica amministrazione a seguito dei pensionamenti anticipati legati alla quota 100. "Finalmente ci dobbiamo preoccupare di trovare persone da assumere e non di lavoratori che rischiano il licenziamento" commenta l'esponente del governo, indicando che dal proprio punto di vista "quasi quasi spero che i posti vacanti aumentino" e che "altre persone chiedano di andare in pensione".

Questo perché il Sottosegretario ritiene comunque che nei prossimi mesi e fino all'inizio del prossimo anno le nuove assunzioni in corso di programmazione e attuazione potranno garantire un turn over completo dei lavoratori che stanno attualmente accedendo alla pensione anticipata. Una conferma del fatto che per il Ministero del lavoro la questione del ricambio generazionale e della continuità dei servizi nella pubblica amministrazione non rappresenti al momento né un allarme, né un problema.