Il quotidiano La Stampa nell'edizione dell'8 maggio si è soffermato sulla bozza del decreto economico al vaglio del governo. Il testo si baserebbe su 43 articoli che dovrebbero essere approvati dal Consiglio dei Ministri entro questo fine settimana. Alcune fonti del Ministero dell'Economia e delle Finanze avrebbero rivelato alla testata torinese che per lunedì 11 maggio il decreto dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Si va verso l'introduzione del reddito d'emergenza, così come dovrebbero arrivare i bonus colf e badanti. Inoltre, pare che il testo preveda una proroga agli ammortizzatori sociali, ai congedi parentali e al blocco dei licenziamenti da 2 a 5 mesi. Infine verrebbe confermato il bonus di 600 euro di aprile per Partite Iva e autonomi che l'hanno già ottenuto a marzo. Invece per il sussidio di maggio (che verrebbe portato a 1.000 euro) pare siano stati introdotti altri requisiti.
Il reddito di emergenza dovrebbe essere erogato per tre mesi
Il reddito di emergenza andrebbe a sostegno dei nuclei familiari con Isee inferiore a 15mila euro e un patrimonio mobiliare che non supererebbe i 10mila euro ma che potrebbe arrivare fino a 20mila euro a seconda del numero dei componenti della famiglia.
I beneficiari dovrebbero riceverlo per tre mesi, e l'importo andrebbe dai 400 agli 800 euro. Il reddito di emergenza potrebbe spettare ad integrazione anche a coloro i quali già ricevono il reddito di cittadinanza.
Il bonus colf
I lavoratori domestici rimasti inattivi a causa dell'emergenza sanitaria dovrebbero percepire un bonus pari a 400 euro se in possesso di contratti di durata inferiore alle 20 ore settimanali. Invece, in caso di superamento della soglia delle 20 ore, il sussidio arriverebbe a 600 euro.
Possibilità di velocizzare la cassa integrazione
Il Governo avrebbe pensato anche ad una soluzione per concedere la cassa integrazione in tempi più rapidi. I datori di lavoro che non hanno ancora provveduto ad anticipare il trattamento, dovrebbero avere l'opportunità di rivolgersi all'Inps per chiedere un'erogazione diretta.
La domanda dovrebbe essere inoltrata entro la fine del mese di inizio del periodo di sospensione o di riduzione della propria attività.
L'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale dovrebbe poi autorizzare l'istanza entro il giorno 20 del mese successivo, per poi autorizzare il pagamento entro la fine dello stesso mese. Ad oggi, invece, la legge prevede che ciò avvenga entro il quarto mese.
Blocco dei licenziamenti e riduzione dell'orario di lavoro
Lo stop ai licenziamenti verrebbe portato da due a cinque mesi. Inoltre pare sia prevista una sospensione dell'aumento dei contributi per i contratti a tempo determinato rinnovati entro il 31 agosto.
In materia di lavoro, il decreto di maggio potrebbe contenere un'altra novità.
Per garantire una ripresa graduale delle attività dopo l'emergenza nuovo Coronavirus, sindacati e imprese potrebbero concordare delle deroghe ai contratti in vigore per rivedere gli orari di lavoro allo scopo di venire incontro ad eventuali nuove esigenze delle aziende. Una parte dell'orario lavorativo potrebbe essere destinato all'organizzazione di corsi di formazione, le cui spese sarebbero a carico del "Fondo nuove competenze" dell'Anpal.