Dopo la partita europea della settimana scorsa, il premier Mario Monti ne gioca adesso una altrettanto importante: approvare il piano della spending review. La linea dettata dal Presidente del Consiglio e dal supercommissario Enrico Bondi sembra chiara: nonostante le proteste interne dei burocrati ministeriali e quelle esterne delle parti sociali, il taglio della spesa pubblica s'ha da fare. L'obiettivo è evitare l'aumento dell'IVA, che scatterà in automatico a ottobre 2012 se non si trovassero altre risorse.

Monti ha illustrato ieri alle parti sociali e agli enti locali dove e come si interverrà.

Si tratta di un'azione ad ampio raggio che coinvolge tutto il settore pubblico, dalle amministrazioni alla sanità, ai dipendenti PA. Il Governo intende procedere in tre fasi: i tagli al Tesoro e alla Presidenza del Consiglio (già avviati), un decreto legge già pronto forse venerdì e la razionalizzazione degli enti locali, anche questa disposta per decreto.

Se la spending review funzionerà a pieno regime, secondo il Ministro Giarda sarà possibile anche ridurre l'aumento IVA di gennaio 2013 da due a un punto. Ma questo significa reperire risorse per circa 6,8 miliardi di euro, mentre i risparmi individuati finora ammontano a poco più di 4,2 miliardi e si concentrano in questi ambiti:

Sanità

Il risparmio previsto è di 1,08 miliardi solo per quest'anno.

Di questi, 350 milioni dovrebbero derivare dagli sconti ai farmacisti e alle industrie farmaceutiche, 600 milioni dalla razionalizzazione dell'acquisto di beni e servizi, e 135 milioni dal contenimento della spesa per cure specialistiche e case di cura.

Province

Sparirebbero 42 province su 107. Oppure si potrebbero cancellare circa 60 province grazie all'inglobamento delle città metropolitane nelle regioni a statuto speciale.

Pubblico impiego

Dopo l'analisi delle piante organiche, verranno attuati interventi graduali di riduzione del personale, grazie a "scivoli", prepensionamenti e mobilità. Si dovrebbe procedere al taglio del 20% dei dirigenti e al 10% dei dipendenti PA. Le consulenze diminuirebbero anch'esse del 20%.

Auto blu

Già sorvegliate speciali del Ministero della Funzione Pubblica, subirebbero un'ulteriore decurtazione del 20%.

Acquisti di beni e servizi da parte della PA

I tecnici della spending review hanno calcolato che questo capitolo di spesa vale 60 miliardi di euro. Si punta a risparmiare tra il 20 e il 60%.

Società per azioni pubbliche

Il 30% delle poltrone dei consigli di amministrazione potrebbe saltare. Nelle società non quotate i membri del cda potrebbero scendere a tre.