Un vero coupe de théatre. Clamoroso: dopo 29 anni di gestione in solitaria, come un ciclista in fuga, Silvio Berlusconi, presidente dell'AC Milan, ha deciso di cedere il 48% delle quote azionarie all'investitore thailandese Mr. Bee. Non stupisce tanto il fatto che Berlusconi abbia cercato e trovato nuovi investitori per rilanciare il club rossonero. Ciò che stupisce è il longevo fiuto negli affari di Silvio Berlusconi che, a quasi 80 anni, dimostra ancora di essere un imprenditore coi fiocchi.
Le cifre lo dimostrano...
Berlusconi riesce ad incassare dalla vendita del 48% delle sue quote ben 480 milioni di euro.
Una cifra elevatissima e, probabilmente, al di fuori del valore di mercato di un Milan deprezzato dalle ultime stagioni non certo esaltanti sia in campo nazionale che in quello europeo. Quest'ultimo era, un tempo, il fiore all'occhiello del Milan. L'ultima Champions League risale a 8 anni fa, quando Maldini e compagni alzarono al cielo la settima coppa Campioni della storia della gloriosa società rossonera (la quinta della gestione Berlusconi).
Il Milan come il Barcellona, il Real Madrid e il Bayern Monaco?
Fatte le debite proporzioni sui costi di cessione delle quote del Milan, si desume che il 100% della società milanese sia valutabile circa 1 miliardo di euro.
Possibile? Possibile che il Milan valga quanto un Barcellona, un Bayern o un Real Madrid? Sicuramente no. Si tratta quindi, di un capolavoro del patron Berlusconi, che ha fiutato l'affare, cedendo neppure la metà del Milan per una cifra altisonante. A livello calcistico questo si configura come l'affare del secolo, un capolavoro di ingegneria finanziaria. Certo, è difficile pensare che l'investitore indonesiano Mr. Bee e il fondo che lo supporta, il Fondo Doyen (guidato da Nelio Lucas), abbiano, come si suol dire, l'"anello al naso" e abbiano deciso di investire una somma così elevata e spropositata. Difficile pensare che i thailandesi vengano in Italia soltanto per fare beneficenza. Ma, al momento, lo scenario è questo: Berlusconi ha trovato nuove risorse da investire sul mercato; l'ingaggio di Jackson Martinez lo dimostra appieno.
Le cessioni di Milan e Inter a confronto
Le cifre iperboliche della vendita del Milan assumono ancora più rilevanza se messe a confronto con quelle versate lo scorso anno dal magnate indonesiano Erick Thohir a Massimo Moratti per acquistare l'Inter. Ebbene, Thohir sborsò la modica cifra di 280 milioni di euro per rilevare il 70% delle quote societarie. Stando a questa valutazione, ciò significa che il 100% dell'Inter valeva, nel 2014, circa 365 milioni di euro. Anche in questo caso, i conti sembrano non tornare. D'accordo sul fatto che il valore di mercato di Milan e Inter non possa essere identico, ma neppure così sbilanciato a favore del Milan: quasi 1 miliardo di euro la società rossonera, meno di 400 milioni di euro quella neroazzurra?
Ciò confermerebbe l'abilità di negoziazione e il potere contrattuale di Berlusconi e, di converso, l'insipienza manageriale di Moratti? Non è questa la sede giusta per fornire la risposta. L'unica cosa che risalta agli occhi è la data del 5 giugno 2015: una data storica, quella che sancisce l'affare del secolo nel settore calcistico. Nei prossimi mesi i comunicati ufficiali e i conti economici della società Milan ci consentiranno di scoprire se sarà proprio così. E, soprattutto, Berlusconi sarà ancora e sempre il deus ex machina del club rossonero.