Il mondo sta vivendo un momento di crisi: poco distante da noi c'è una guerra, le persone scappano da questa guerra e vengono da noi in cerca di qualcosa di meglio. Intanto, anche alcuni paesi europei vivono un momento di forte difficoltà economica (la Grecia è un caso eclatante, ma molti sono i paesi che ancora non sono usciti dalla crisi economica, Italia in primis), ma pare che i bilanci e i numeri prevalgano sulla solidarietà verso i popoli in difficoltà. In tutto questo, l'Europa dov'è?

I migranti

Il tema dell'immigrazione è un chiaro esempio di come l'Europa stia fallendo sul piano politico.

Sono anni ed anni che arrivano barconi, o affondano barconi, e una linea europea chiara sull'argomento ancora manca. Sia chiaro, anche l'Italia ha le sue responsabilità: in mancanza di un aiuto avremmo dovuto trovare noi il modo di organizzarci, cosa che non abbiamo fatto sotto i governi di nessun colore. Ma, lasciando da parte le ormai giornaliere strumentalizzazioni politiche, è evidente che il flusso migratorio non può essere gestito da un singolo stato. L'Europa, però, non risponde. Gli egoismi degli stati membri prevalgono, la paura di perdere voti regna sovrana. A che serve un'Unione Europea se poi la linea politica viene dettata dalle esigenze dei singoli paesi? E dove sono finiti gli ideali di solidarietà e i diritti dell'uomo, se quando si tratta di metterli in pratica quello che si fa è chiudere le frontiere davanti a delle persone che hanno bisogno di aiuto?

La Grecia

Quella della Grecia potrebbe sembrare una questione molto distante da quella dei migranti, ma in realtà non lo è. Il popolo greco vive un momento molto difficile, e con il recente voto ha espresso chiaramente quanto non sia più possibile governare secondo le durissime linee europee. Nessuno sostiene che i soldi prestati alla Grecia debbano essere dimenticati e classificati sotto la voce "regali di Natale" (anche se in altre occasioni è stato fatto anche questo, è giusto ricordarlo), ma d'altra parte non è questo che sta chiedendo il governo di Tsipras.

Il premier greco sta solo chiedendo di avere più tempo, perché il suo popolo non ce la fa più. Io non sono certo un'esperta di economia o di diritto internazionale, ma mi pare una posizione di buon senso. Possibile che non ci sia un modo per dare una possibilità a un Paese in forte disagio? L'Europa in questo caso c'è eccome, ma è un'Europa matrigna, alla quale sembra che non importi nulla della sofferenza delle persone, basta che le percentuali siano a posto e i numeri tutti incasellati nel giusto modo.

Non era questo il motivo per cui era stata creata. L'economia e la finanza al giorno d'oggi sono fondamentali, nessuno può negarlo, ma siamo sicuri di voler vivere in un mondo dove i numeri sono più importanti delle persone? La Grecia avrà sicuramente colpe nella cattiva gestione dello Stato, ma adesso è necessario che la gente muoia di fame per scontare questi errori? L'Europa è un bellissimo progetto, che però sta affondando. E' evidente, è un fallimento su tutta la linea. Manca una linea politica comune, e quando si parla di economia non si usa nessuna pietà. L'Europa sta affondando, speriamo che qualcuno se ne accorga prima che il danno sia irreversibile.