Se la Grecia vuole uscire dalla crisi economica endogena, non ha altra scelta che quella di uscire dall'Eurozona al più presto possibile.
L'Islanda, esempio di consapevolezza, si è accorta in tempo dell'errore che stava per commettere e come tutti sanno ha ritirato la sua domanda di adesione che per giunta era già stata accolta nel febbraio 2010 dalla Commissione Europea che aveva dato parere favorevole all'inizio dei negoziati di adesione.
L'Euro sta minando l'economia greca
Ogni giorno che passa sotto il dominio monetario dell'Euro, la Grecia perde la possibilità di riprendersi dalla crisi economica che l'ha colpita duramente dopo l'entrata nell'Eurozona.
Il risultato è ormai sotto gli occhi di tutti. Bisogna farsene una ragione. L'Euro ha ridotto alla fame milioni di cittadini appartenenti all'Unione: Greci, Spagnoli, Portoghesi e Italiani.
Gli effetti negativi della moneta unica europea li stanno subendo i paesi storicamente più poveri, eccezion fatta per l'Italia che, pur non essendo economicamente l'ultima ruota del carro e dotata di ricchezze storiche, culturali e naturali come la Grecia, non sta certamente navigando nell'oro e il default indotto dall'Euro può scattare da un giorno all'altro.
La Grecia ha già iniziato un percorso di ripensamento e guarda con molta più fiducia alla Dracma, anche se molti Ellenici sostengono la permanenza nell'Eurozona.
Quasi tutti gli stati comunitari sono a rischio
Quello che sta succedendo in Grecia potrebbe avvenire in qualsiasi altra nazione comunitaria (Germania esclusa naturalmente n.d.r.). Che senso ha continuare a stare in un'Europa c.d. unita soltanto da un trattato di carta e dover sottostare a pesanti vessazioni e austerità che di fatto schiacciano oltre che la dignità dei popoli anche l'economia.
L'Europa unita, cosi per com'è stata concepita, non è altro che un territorio geografico definito da un confine politico che ne distingue soltanto gli appartenenti dai non facenti parte della comunità.
Come si fa a parlare di unione di stati, se negli attuali 28 appartenenti alla UE si palano altrettante lingue diverse, non esiste un regime fiscale unico e non esiste un esercito europeo. Paradossalmente la comunità europea non ha una politica estera comune e non ha un piano dettagliato per affrontare l'immigrazione degli extracomunitari.
Dall'Europa dei popoli al bluff
Questa Europa unita, costruita soltanto su basi economiche finanziarie e sui rapporti bancari non potrà mai aggregare. Se la minaccia della Grecia, (che rappresenta appena il 2% del PIL dell'Eurozona) di voler tornare alla sovranità monetaria rimettendo sul territorio la Dracma ha già destabilizzato i mercati finanziari e fa tremare la BCE e il FMI, vuol dire che l'Europa dei popoli, dell'unità economica e monetaria, dell'unità politica come fu pensata dai padri fondatori dell'Unione Europea (Adenauer, De Gasperi e Schuman), è tutto un bluff gestito da bari che sono stati capaci di inventarsi il "Fondo Salva Stati", costringendo l'Italia a versare quaranta miliardi di Euro per salvare le banche francesi e tedesche, le quali, per dare alla Grecia un po di liquidità, l'hanno costretta, nonostante lo stato di crisi in cui versa, a comprare sottomarini tedeschi e aerei francesi.
Questa sarebbe l'Europa dei popoli?