Pungente e conturbante, per i poteri forti, la ricerca condotta dal professor Charlie Barnao sul rapporto tra servizio militare e fascismo. Pur non essendo la prima volta che tale tematica venga affrontata nel nostro paese, questa volta l’argomento è trattato con un’oggettività al limite della spietatezza. Se con 'scienza', difatti, si intende una conoscenza derivata dall’osservazione dell’esperienza, l’etnografia del sociologo ha come fonti diari, lettere non spedite, interviste nel profondo ad altri commiliton, nonché il servizio militare svolto nel 1993 dallo stesso Barnao, in servizio ai parà della Folgore.
Per meglio comprendere cosa si intende per destituzione della personalità, e per approfondire quali siano i metodi con i quali vengono educati i nostri soldati, nonché le cause di tale brutalità, abbiamo intervistato in esclusiva l’autore di questo studio.
L’intervista
Professor Barnao, vorrei innanzitutto che lei introducesse il fine della sua ricerca: che relazione intercorre tra i metodi usati sotto le armi ed il “fascismo” che vige dietro le mura delle caserme?
'C'è un duplice fascismo dietro le mura delle caserme. Un fascismo storico/culturale e un fascismo psicologico. Il fascismo storico/culturale fa riferimento a tutta una serie di simboli, pratiche, linguaggi legati direttamente o indirettamente al fascismo del Ventennio.
È un fascismo che è radicato nella storia recente del nostro paese e di alcune istituzioni particolari. Viene rappresentato da modi di dire, canti e altri “oggetti” culturali di vario tipo.
Vi è poi un fascismo – che è quello che sto cercando di studiare in modo più approfondito – di tipo psicologico. È un fascismo che studio a partire da un adattamento della famosa scala F della Scuola di Francoforte. E' una scala che individua le principali caratteristiche di una personalità autoritaria e, appunto, fascista. Si tratta di un fascismo “psicologico” nel senso che non è necessariamente collegato a delle convinzioni politiche. Un fascismo, cioè, che può riguardare chiunque a prescindere dall'orientamento politico.
Il modello addestrativo delle caserme punta alla formazione di personalità con molte delle caratteristiche del fascismo psicologico.
I due tipi di fascismo, per quanto distinti tra di essi, dialogano e si intrecciano nelle pratiche quotidiane all'interno delle caserme. Ovviamente, questo non significa che ogni militare addestrato in una caserma presenti queste caratteristiche estremizzate. Gli agenti di socializzazione sono tanti e la caserma e il mondo militare, per quanto in alcuni casi siano particolarmente “totalizzanti”, sono solo alcuni dei numerosi attori coinvolti nella socializzazione di un militare.'
In che modo giustifica l’avversione alla sua ricerca da parte dell’istituzione universitaria?
'La sociologia accademica (italiana) è purtroppo spesso sganciata dalla realtà quotidiana, ma è anche talvolta debole e servile nei confronti dei poteri forti.
D'altra parte l'università pubblica è sotto continuo attacco esterno. Le risorse economiche sono poche e in continua diminuzione e si ha paura di trattare argomenti difficili (politicamente) da maneggiare. Il fascismo e l'addestramento militare e delle forze dell'ordine sono temi che toccano diversi nervi scoperti della nostra storia e della nostra cultura. Per non parlare, poi, degli enormi interessi economici che ruotano attorno alle spese militari.' Qui la seconda parte dell'intervista.