Una sorta di camaleonte, abilissimo a tessere rapporti finalizzati al potere, di carisma indiscutibile, se è vero come è vero, che per decenni ha tirato le fila della politica e del mondo degli affari più oscuri della nostra Repubblica. Anzi, da prima. Infatti nel 1939, Licio Gelli, di ritorno dalla Spagna dove combatté al fianco di Franco, aderì al movimento fascista, fino a diventare nel '43 ufficiale di collegamento fra il governo fascista e il Terzo Reich, non ebbe difficoltà a saltare dalla parte dei partigiani quando le cose per i fascisti si stavano mettendo male.

La Loggia P2 è viva e lotta in mezzo a noi

Dei misfatti che accompagnano la vita di Gelli, come singolo o come "Gran Maestro" della loggia massonica "Propaganda 2", troviamo ampio riscontro ovunque. Depistaggi su stragi, sparizioni di tesori, riciclo di denaro sporco, anche di origine mafiosa, oscure pagine d'affari persino con le banche vaticane e governi sudamericani. Ma giornalisti di spessore e uomini di provata fedeltà alle istituzioni, come ad esempio Ferdinando Imposimato, non hanno dubbi: la Loggia P2 non ha mai smesso di tramare e operare.  

Presente con 2 o 3 iscritti in 35 province italiane su 110; in 16 Regioni su 20; ha annoverato almeno 208 tra militari e appartenenti alle forze dell'ordine e 67 politici.

Ma anche dirigenti ministeriali, banchieri, industriali, medici, avvocati e persino 10 dirigenti RAI.

Nonostante le difficoltà nel reperire informazioni su molti di loro, proviamo allora a scorrere alcuni dei nomi di figure di cui si è accertata l'appartenenza alla P2, che sono ancora in vita. L'esercizio di accostarli ai nomi politici e affaristi in voga è gratuito e potrebbe avvicinarci alla verità.

Fabrizio Cicchitto, fascicolo 945

Silvio Berlusconi, fascicolo 625

Luigi Bisignani, fascicolo 203

Massimo De Carolis, fascicolo 624 (uno dei pochi a cui è stato revocato il vitalizio)

Massimo Donelli, già direttore di Canale 5, fascicolo 921

Pietro Longo, fascicolo 926

Pietro Musumeci, fascicolo 487, agente segreto condannato per calunnia aggravata in merito all'inchiesta sulla Strage di Bologna

Rolando Picchioni, fascicolo 808, oggi PD

Duilio Poggiolini, fascicolo 961 (coinvolto nello scandalo di Tangentopoli)

Vittorio Emanuele di Savoia, fascicolo 516

Esattamente come quando mancò Ortolani, considerato la mente della P2 fino a tutto il 2000, i progetti di Propaganda 2 non terminarono, né tantomeno si arrestarono le fortune economiche e di potere dei suoi affiliati, difficile non prevedere che tra i nomi di chi è ancora in vita tra i 962 della lista di Gelli, o tra le figure ad essa molto vicini, non si nascondano gli eredi del "Gran Maestro".