Finora un dicembre da dimenticare per i tifosi milanisti che pregustavano semplici vittorie contro le ultime tre della classifica ed invece hanno raccolto solo delusioni. Dopo lo scialbo pareggio contro il Carpi, il Milan nell’ ultimo turno ,non è andato oltre l'1-1, contro un Veronaancora a secco di vittorie in questo campionato.In conferenza stampa, duro sfogo di Mihajlovic contro la terna arbitrale, ma il tecnico serbo farebbe meglio a fare un esame di coscienza invece che individuare sempre in arbitri e giornalisti i problemi della sua squadra.
Quali sono i problemi tecnici del Milan?
Probabilmente la crisi dei rossoneri è iniziata dopo la vittoria della Champions del 2007. Eccezion fatta per lo scudetto 2010/11, vinto grazie a campioni del calibro di Ibrahimovic e Thiago Silva, il Milan ha iniziato una lenta e inesorabile parabola discendente, della quale purtroppo non si vede la fine. In questa stagione dopo la fallimentare esperienza dell’anno passato, la dirigenza ha deciso di affidare la squadra al “sergente di ferro” Mihajlovic, ma per il momento le statistiche parlano di un Milan con gli stessi punti dell’anno passato e con 90 milionin meno nelle casse societarie. Già perché a differenza di Pippo Inzaghi, il serbo sta avendo a disposizione una squadra valida ma della quale non è riuscito a dare un’identità precisa.
Mihajlovic a inizio stagione ha imposto un 4-3-1-2 ossia un gioco che non prevedeva le ali, anche per questa ragione è stato ceduto El Shaarawy, ed è andato alla ossessiva ricerca di un trequartista. Dopo la disfatta interna col Napoli, il tecnico ha deciso di modificare l’assetto passando ad un 4-3-3, per migliorare la fase difensiva, ma a questo punto trovandosi a corto di esterni ha dovuto rispolverare Cerci.
Il Milan si è dimostrato così più solido in difesa, ma anche molto più lento e macchinoso avanti.Passiamo allora al terzo cambio di modulo, un 4-4-2 che non va bene né in attacco né in difesa, perché i reparti sono distanti e scollegati tra di loro. Tutta questa confusione si riflette anche sui giocatori che in campo sembrano più un gruppo di solisti, che una squadra con una manovra corale.
Un ultima cosa,nel Milan c'è una mancanza di leader sia in campo che nello spogliatoio, si sente terribilmente la mancanza dei vari Nesta, Maldini, Costacurta, Gattuso.
Sono numerosi anche i problemi societari
Sono molteplici i dilemmi anche a livello societario. Galliani, centro della protesta della curva sud ormai da tempo, è diventato il responsabile di tutto il mercato del Milan, eliminando anche il fedelissimo Braida che nel frattempo è passato al Barcellona. Così facendo l’amministratore delegato si affida spesso a procuratori che hanno come unico scopo guadagnare tramite i proprio assistiti, senza considerarne il valore tecnico. Lunghissimo diventa cosi l’elenco dei "bidoni" acquistati negli ultimi anni, spesso parametri 0, ma con ingaggi sontuosi e contratti pluriennali, quindi poi difficilissimi da rivendere.
Agli occhi di tutti è poi la farsa che accompagna la cessione di una quota del Milan a Mr Bee, quello che sta succedendo dall’inizio dell’estate ha del grottesco; arriva il broker dalla Tailandia e prende il 48% del Milan per una cifra spropositata, ed ogni settimana comunicati facevano sognare qualche tifoso che ancora si illude che i soldi siano tutto nel mondo del calcio.
C’è ancora qualcosa da salvare
Nonostante i molteplici problemi, ciò che la società sta facendo in questi anni non è tutto da buttare. E bellissima per esempio la storia di G.Donnarumma portiere classe 99’ diventato a sedici anni titolare del Milan. Sono molti altri i ragazzi cresciuti nel vivaio rossonero negli ultimi anni che sono “esplosi” in grandi club,Darmian, Aubumeyang, Cristante, ne sono alcuni esempi.
Forse bisognerebbe aggiornare un po’ il modo di fare mercato, smetterla di illudere i tifosi con false illazioni e creare un progetto incentrato sulla valorizzazione dei giovani, che abbiano dei leader da seguire