Nonostante l'evidenza scientifica e la recente COP 21 di Parigi, i negazionisti dei cambiamenti climatici sono spesso protagonisti. Li troviamo in tv, sui quotidiani e sui social network. Ecco qualche esempio che ultimamente ha fatto discutere.
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Il 7 Novembre, alla trasmissione "Otto e Mezzo", in studio c'era Annalisa Chirico. Ha esordito con "credo che la lotta alla tutela dell'Ambiente diventi la lotta alla modernità".
In realtà la Tutela ambientale è quanto di più moderno esista: mira a massimizzare il Benessere nelle sue componenti quali economia, Salute e società. Ha continuato, cito testualmente, con: "pensare che la lotta al cambiamento climatico debba essere necessariamente taglio di emissioni di Co2 e non anche come investire nelle nuove tecnologie per energie zero inquinanti ma anche economiche". Davvero poco chiaro. Ha inoltre affermato che "il clima e la temperatura terrestre è sempre cambiata nel corso dei milioni di anni" - in milioni di anni non in decine come sta avvenendo adesso - e ha aggiunto: "io non vedo nessun orso polare che muore asfissiato, non vedo ghiacciai dell'Himalaya che si sciolgono". In realtà il Tibet era alla marcia per il Clima causa scioglimento ghiacciai che mette a rischio siccità 2 miliardi di persone.
"Parigi in maniche corte evviva il riscaldamento globale"
La Chirico ha continuato con il suo tono durante tutto il corso della trasmissione e il motivo è da ricercarsi nel suo profilo Twitter, dove si legge: "Parigi in maniche corte evviva il riscaldamento globale"
Di recente, sul sito ilfoglio.it, Piero Vietti scrive "il riscaldamento globale è andato in pausa, per ammissione degli stessi esperti dell’Ipcc, che ha organizzato la Cop21", di sicuro l'IPCC non ha questa posizione e ciò è di facile riscontro, basta leggersi il quinto Report e, ad essere precisi, non organizza la COP21 (fa "solo" da supporto scientifico).
L'articolo è, dalla prima all'ultima parola, a dir poco approssimativo. In esso troviamo frasi come "A Parigi è andato in scena uno spreco di tempo, soldi, chiacchiere ed energie" e si afferma che è dannoso l'obiettivo di 1,5°: "significherà spendere migliaia di miliardi di euro nei prossimi anni per non raggiungere l’obiettivo". A parte le cifre buttate a caso, bisognerebbe informarsi sugli enormi costi legati all'inazione, la lettura di uno Stern Report è stra-consigliata.
Come non citare poi il negaziologo Franco Battaglia conosciuto per "Chernobyl è una mistificazione mediatica", inutile scrivere cosa dice sul clima.
Informare è la soluzione
La maggior parte delle volte per mettere a tacere un negazionista basta fargli notare che forse non ha ben capito come si legge un grafico delle temperature o che non ha afferrato cosa sia un trend. Per quanto riguarda il blocco del surriscaldamento globale degli ultimi 15 anni, l'affermazione è falsa: non considera "solo" il 98% dei dati sul riscaldamento globale.
Se poi i negazionisti sono come quelli scoperti da Greenpeace che, fingendosi multinazionale del petrolio, ha constatato quanto sia facile corrompere degli accademici statunitensi per fargli scrivere qualche report che metta in discussione il cambiamento climatico, allora è tutto chiaro. C'è bisogno di un'informazione di qualità fatta di contenuti esposti in modo chiaro e se proprio bisogna invitare un negazionista che ci sia quanto meno una controparte perché il cambiamento climatico non è argomento da prendere alla leggera.
La cattiva informazione è dannosa tanto quanto i combustibili fossili e per questo va combattuta allo stesso modo.
Dato che siamo in argomento di twitt, concludo con quello del Premier italiano: "Accordo su clima a Parigi è un passo in avanti decisivo. Italia protagonista, oggi e domani #COP21". Belle parole, ma la verità è che al momento l'Italia non ha un piano energetico, è priva di una politica climatica e che il decreto "Sblocca Italia" punta sulle trivellazioni, sulle cementificazioni, sugli inceneritori.
Chi è il negazionista adesso?