Assistiamo impotenti all'aumento esponenziale degli omicidi di donne ad opera di fidanzati respinti o di mariti lasciati, il fenomeno è troppo rilevante e merita di essere approfondito, notando ad esempio, il susseguirsi fotocopia delle modalità di alcuni delitti.
Il ruolo della televisione
Telegiornali e trasmissioni televisive ci informano con puntualità cronometrica di ogni delitto con dovizia di particolari, testimonianze e commenti di "esperti", tutto ciò condito con la puntuale esecrazione del conduttore o della conduttrice.
Ma quale è il fine ultimo di questi programmi? Si pensa forse che informando si possa forse limitare il perpetrarsi dei femminicidi? Ebbene, il risultato è esattamente l'opposto perché non si è tenuto conto dell'effetto emulazione. Più le scene a video sono cruente, più i particolari sono agghiaccianti (se non interpretati) e con dovizia di particolari, più menti facilmente influenzabili ne rimangono affascinati e si convincono che rifare ciò che hanno visto in televisione sia possibile anche per loro.
Sembra che chi "costruisce" programmi televisivi ignori completamente questa possibilità, ma in realtà i fatti sono li a dimostrare che alcuni delitti si ripetono con le stesse modalità.
Un esempio per tutti è il femminicidio tramite l'uso del fuoco o dell'acido a cui abbiamo assistito, purtroppo, diverse volte.
Il ruolo del Garante
Certamente non può essere solo la televisione a scatenare la furia omicida di una persona, ma certamente il mezzo televisivo fornisce a chi è intenzionato a delinquere, una buona base di partenza con una dovizia di particolari che possono risultargli utili per colpire.
Ci chiediamo come mai il Garante per l'Editoria, che è preposto ad un controllo sulla programmazione televisiva, non si faccia carico di alleggerire queste trasmissioni da tutti i particolari morbosi che contengono proponendo la stessa notizia in modo sobrio. Questo nulla toglierebbe al diritto all'informazione dei cittadini, ma terrebbe anche conto dell'impatto che la morbosità di alcuni casi può avere sull'opinione pubblica.