Ibtihaj Muhammad, un'atleta olimpica americana di religione musulmana, ha dichiarato in varie occasioni di aver scelto la disciplina della scherma perché grazie alle protezioni obbligatorie in questo sport può esprimere e mostrare le sue capacità atletiche senza venir meno alla sua fede ed evitando i pregiudizi razziali e religiosi di cui è stata vittima durante il corso degli anni.
Quando l'abito fa il monaco
Per la prima volta nella storia, nella squadra olimpica americana viene accettata una ragazza afroamericana di religione mussulmana, un evento così rivoluzionario da meritare un incontro con il presidente Barack Obama durante il mese di aprile, in una moschea a Baltimora. Ibtihaj Muhammad vive in New Jersey, figlia di un detective della sezione narcotici e di un' insegnante di sostegno, ha sempre lottato per l’integrazione religiosa e razziale utilizzando lo sport.
Purtroppo la maggior parte degli sport proibiscono di indossare il velo (come prevede la sua fede religiosa) e per questo c'è stata la scelta della scherma da parte dell'atleta statunitense. Questa atleta fuori dalle competizioni appare gentile, affascinante e sempre sorridente.
Durante l' intervista alcuni giornalisti le hanno chiesto cosa ne pensasse del candidato repubblicano a presidente, Donald Trump. La risposta un po' maliziosa della giovane è stata: "Mi dispiace che non si senta bene".
Episodi di razzismo
Ibtihaj ha subito episodi di razzismo in vari momenti della sua vita e la notorietà ricevuta al entrare nelle file della squadra olimpica ha fomentato le critiche delle destre più estremiste. Nella pagina web della squadra le è stata dedicata un' intera sezione, elogiando le sue capacità sportive. Ma sono comparsi commenti di protesta dovuti alla sua religione: "Che vergogna. I musulmani non rappresentano noi! ".
Anche in aeroporto le disavventure e la discriminazione hanno penalizzata l'atleta, obbligandola a dover dimostrare la sua nazionalità americana agli agenti della sicurezza che vedendola con il velo nutrivano dubbi sulla veridicità delle sue dichiarazioni.
Durante un'intervista, la rappresentante americana ha dichiarato: "Quando la gente pensa a un atleta olimpico americano probabilmente non si immagina una come me: pelle nera e musulmana. Però è quello che sono, americana e musulmana, non voglio cambiare questa condizione per nulla al mondo. Apprezzo l' educazione che ho ricevuto e come sono stata cresciuta. I miei genitori mi hanno insegnato a credere in me stessa e sono sempre andata avanti per la mia strada affrontando ogni difficoltà. Tutti gli ostacoli incontrati nella vita mi hanno reso più forte e ho lavorato duramente per arrivare fino a qui. Spero che la mia presenza nella squadra olimpica serva a cambiare la percezione che le persone hanno dei musulmani e arrivare un giorno ad abolire gli stereotipi della gente.”
Probabilmente queste olimpiadi saranno ricordate per le storie personali dei protagonisti più che per i risultati sportivi e questa partecipante sicuramente incarna l' essenza stessa dello spirito che questo evento rappresenta.