Una novità politica arriva da Giuliano Pisapia, personalità importante nel mondo della 'sinistra', di cui si possono esprimere solo apprezzamenti positivi, e con le carte in regola per esercitare funzioni di rilievo. E' denominata 'Coalizione progressista' la nuova creatura che sta nascendo, con lo scopo di creare una struttura o raggruppamento pronto ad allearsi con il Partito Democratico.

La novità piace al PD, stando alle notizie di stampa, e molti uomini importanti di questo partito hanno accolto con entusiasmo l'iniziativa. L'idea non è la fondazione di un partito, ma è ancora da chiarire, come ciò si possa realizzare. A nostro avviso, l'ostacolo maggiore, per la realizzazione di questo progetto politico, consiste nella conoscenza dei futuri sviluppi del PD, ed in particolare è necessario conoscere con chi il partito intenda allearsi: allo stato delle cose siamo rimasti ad Alfano e Verdini.

La nuova struttura potrebbe rinvigorire il bipolarismo

Il nuovo raggruppamento in formazione, certamente non scalfirà l'elettorato del M5S, ma sicuramente potrà attirare l'interesse dello stesso PD e di quel che resta di Forza Italia.

Potrebbe perciò contribuire alla riformazione del bipolarismo. Osservando poi i fatti della politica, si nota subito quanto sia cambiata l'immagine del PD negli ultimi tre anni o poco più. Nel Partito Democratico a guida Bersani era consentito il libero dibattito a tutti, in particolare alle correnti di opposizione interna. Non a caso l'ex Premier Matteo Renzi ha potuto portare avanti, con successo, le sue battaglie politiche nel partito, e prenderne il timone. Guardando le assemblee di oggi invece, sempre dello stesso partito, ci pare, che lo spazio riservato al dibattito, si sia molto ristretto: sufficiente per dire Sì a cose già decise a monte, ed insufficiente per dibattere sulle cose da fare.

Arroganza del linguaggio

Dilaga il linguaggio arrogante, fuori dalle norme di decenza: come ad esempio "hai la faccia come il culo", oppure nei confronti dei giovani, che non hanno parenti importanti, in cerca di lavoro, "tolti dai piedi" ecc. Per questi abusi non bastano le scuse: l'arroganza resta. Questo non è il PD che ha lasciato Bersani: è tutt'altra cosa, è il nuovo PD. In questo modo i cittadini si allontanano dalla politica, però, a differenza del passato, meditano e risponderanno per le rime, al prossimo appuntamento elettorale, cosi come hanno fatto nelle due ultime tornate elettorali passate.