Hai visto qualche trailer del nuovo film Dean Devlin, "Geostorm", e pensi di trovarti di fronte ad un film che mette la tutela dell'ambiente al primo posto e di quali rischi si corrano a dimenticarsene. Ed in effetti l'inizio sembra richiamare un docufilm con questo tema. Ma dopo il prologo che scopri solo un'intro didascalico-informativa trovi che si parla di tutt'altro.
Trama 'Geostorm'
Jack Lawson (il coriaceo Gerard Butler) ha costruito un stazione orbitante che spedisce satelliti per controllare la temperatura atmosferica - il progetto tiene insieme 17 Paesi, ma sono gli Usa a guidarlo per ora - ma uno scontro con una commissione senatoriale costringe il fratello di Jack, Max Lawson (Jim Sturgess), divenuto responsabile politico del progetto, a defenestrare proprio il fratello-tecnico. Quest'ultimo si ritira a Cocona Beach a costruire motori elettrici ed a badare alla figlia Anna, separato dalla moglie. Ma accadono inspiegabili incidenti climatici in Registan e ad Hong Kong e Chen, uno dei referenti di questo luogo, viene ucciso.
Insomma, su invito di Max il presidente degli USA Palma (Andy Garcia) è costretto a richiamare Jack. Diviene subito chiaro che c'è un complotto per trasformare la stazione di controllo climatico in un arma che distrugga parte del Mondo. Jack e Max ridiventano fratelli-alleati dopo essere stati distanti nella vita privata e pubblica ed il secondo può contare sull'aiuto della ragazza agente Sara Wilson (la luminosa Abbie Cornish) per recuperare delle credenziali che soli il presidente degli States possiede, che fermino il virus che sta distruggendo tutto: si sospetta in un primo tempo che il colpevole sia proprio Andrew Palma.
È qui che il film, dopo tanti andirivieni di genere, diventa quello che sarebbe dovuto essere fin dall'inizio: un film di fantascienza con un po' di action.
Ma è troppo tardi e ciò vanifica sceneggiatura, ottime prove degli attori ed effetti speciali al passo con i tempi. Lo spettatore si trova si trova un po' spaesato all'uscita perché non ha trovato quello che cercava all'inizio: un film sul catastrofismo ambientale. Ma non è rimasto neanche soddisfatto da quello che poi il film si è rivelato: ossia un miscuglio di generi che ora l'attuale distribuzione definisce un "film catastrofistico-fantasy". Che quest'ultimo genere sia l'ennesimo porta aperta dove il sistema mediatico fa passare di tutto senza dare niente?