E' stato pubblicato alcuni giorni fa da Vita[.]it - portale della sostenibilità, voce autorevole del mondo no profit - un dossier inerente alla questione migranti, ultimamente prioritaria non solo sull'agenda Politica del governo italiano ma soprattutto nei palazzi dell'Unione Europea. Un articolo di Marco Dongo che ha un titolo significativo: ”Chi ha a cuore i migranti dica basta al sistema dei centri di accoglienza straordinaria”, dove questa volta a puntare l'indice sul sistema italiano di gestione dei flussi migratori è la voce “sindacale” delle Onlus e delle Ong.

L'accoglienza dei migranti sempre in emergenza

Le strutture che accolgono i migranti, ricevono una diaria giornaliera media di 34 euro, che aumenta a 45 euro nel caso di minori. Ricordiamo sempre che il denaro non viene incassato dai richiedenti asilo, ai quali vanno direttamente solo 2,50 euro al giorno ed una scheda telefonica di 15 euro consegnata all'arrivo nel centro di accoglienza.

Il nodo della questione è l'emergenzialità: un aspetto che permette ai Prefetti di agire con ampia discrezione , purché sia rispettato il tetto massimo di 35 euro al giorno per ciò che è diventata ormai una vera e propria fornitura di servizi, il cosiddetto business sui migranti.

Significa anche nella maggior parte dei casi , insediare ed assegnare la gestione di un CAS ( Centro di Accoglienza Straordinaria ) senza bandi di gara con il criterio del massimo ribasso. Nei CAS attualmente risiedono 138mila migranti su un totale di 174mila richiedenti asilo

Migranti parcheggiati per anni nei CAS

Secondo Vita è fondamentale chiudere la fase di emergenza, dovuta in parte anche all'ignavia delle amministrazioni locali restie a prendersi carico di problemi sociali, preferendo passare la patata bollente dei richiedenti asilo alle cooperative. Mostrando grande solidarietà verso persone sfortunate ma di fatto parcheggiando dei migranti, mediamente per tre anni, senza verificare che modalità di accoglienza venga operata: non solo "Mafia Capitale" ma recentemente sono stati arrestati i gestori di un CAS di Latina, indagati per presunti illeciti ma vi sono diverse strutture che si limitano semplicemente- quando tutto va bene- a fornire un posto letto e pasti quotidiani, senza pensare minimamente a svolgere un attività di inserimento

Visti come asset economico

Ovviamente tutto questo a discapito di associazioni che svolgono seriamente il proprio lavoro e nei confronti dell'erario; secondo l'autore dell'articolo, un regime regolamentato esclusivamente da bandi di gara, farebbe risparmiare quasi il 50%.

Il paradosso è che pur essendo inesistente una emergenza migranti sul fronte degli arrivi, i dati del Ministero degli Interni sono inequivocabili, gli sbarchi si sono ridotti di quasi l' 80 per cento rispetto allo scorso anno, il numero di CAS si è triplicato dal 2015 da circa 3mila a quasi 9mila

L'enorme trasferimento di denaro pubblico al privato, fanno supporre l'esistenza di vere e proprie società sotto le spoglie di cooperative, nate per lucrare su questa attività. Insomma i migranti sono divenuti un vero è proprio asset economico per il terzo settore, che ha potuto anche inventarsi nuovi posti di lavoro ma che della “persona” è sempre più disinteressato.