Mentre Lega e M5S distruggono le piazze rosse del Nord e Centro Italia, in Puglia il centrosinistra riesce a conquistare Brindisi. Nel capoluogo adriatico, dopo ben due commissariamenti (tre negli ultimi sette anni), si è giunti all'elezione del nuovo sindaco. Riccardo Rossi, sostenuto da una coalizione progressista che vedeva insieme PD e Liberi e Uguali, insieme alle liste civiche 'Brindisi Bene Comune' ed 'Ora tocca a noi' (prettamente composta da giovani), ha vinto al ballottaggio ottenendo il 56,6 % delle preferenze contro il 43,4 % dell'avvocato Roberto Cavalera (Partito Repubblicano, Forza Italia, Brindisi Centro, Idea Brindisi, Brindisi Virtuosa Unione di Centro e Brindisi in Alto).

Il risultato poco esaltante del centrodestra è subito spiegato dalla stessa composizione delle liste, considerato che berlusconiani e salviniani in quel di Brindisi hanno viaggiato su due diversi binari. La Lega, infatti, aveva sostenuto la candidatura a sindaco di Massimo Ciullo, insieme a Noi con l'Italia, Destra Sovranista e Movimento +39: una coalizione di ultradestra che al primo turno ha raccolto il 18,4 % ed è stata preceduta anche dal M5S che candidava alla poltrona di primo cittadino Gianluca Serra (21,3 %). Cavalera era stato il più votato al primo turno elettorale dello scorso 10 giugno ed aveva ottenuto il 34,7 % contro il 23,5 di Rossi.

Il centrodestra diviso non vince

Nel mondo politico brindisino è ormai un rimpallo di responsabilità sulle cause del fallimento politico del centrodestra.

Vano è stato il tentativo del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, che pochi giorni prima dell'election day del 24 giugno si era espresso poco positivamente circa le posizioni assunte dai due candidati sindaco del centrodestra. Il segretario del Carroccio aveva sottolineato l'importanza dell'unità della coalizione di centrodestra definendo 'dannose' le fratture ed è stato un buon profeta.

Al ballottaggio, infatti, Roberto Cavalera ha dilapidato un vantaggio di 5.000 voti che, a conti fatti, hanno sorriso alla coalizione avversaria.

Pertanto la mancata unità, divergenze di opinioni e di programmi e, forse, troppe manie di protagonismo, hanno portato il centrodestra brindisino ad una sconfitta davvero inattesa, anche se sembra evidente che ad influire sul risultato sia stata anche l'alta percentuale di astensioni.

La debacle della destra brindisina merita comunque un'ampia riflessione, visto anche ciò che è accaduto prima e dopo queste elezioni.

Guadalupi: 'Il consenso non è una raccolta punti'

Sulla questione sono intervenuti anche importanti esponenti del mondo politico della destra sia locale che regionale, come l'ex vice presidente del consiglio del comune di Brindisi, Pietro Guadalupi. Quest'ultimo ha sottolineato come la campagna elettorale non sia "una semplice raccolta di punti delle merendine, ma una cosa seria in cui avere unità di programmi". Secondo Guadalupi "c'è bisogno oggi di una seria riflessione affinchè il centrodestra in questa città e nella Regione Puglia possa trovare nuova linfa per sopravvivere". È comunque un dato eclatante quello della città pugliese, che, nonostante il tramonto quasi definitivo della sinistra in Italia voti ancora 'in rosso'.