Nelle ultime settimane abbiamo visto intensificarsi le voci di mercato riguardanti un possibile trasferimento dell'attuale centravanti e capitano del Torino di Walter Mazzarri, Andrea Belotti, alla corte di Claudio Ranieri (la cui panchina non è, tuttavia, molto salda, in quanto minacciata dall'attuale tecnico del Chelsea Maurizio Sarri) in una Roma pronta all'ennesima rivoluzione estiva.

Ma da dove proviene il desiderio della compagine capitolina di puntare sul 25enne di Calcinate per la prossima fondamentale stagione?

Il sacrificio e la partecipazione al gioco per rilanciare la Roma

A Roma le poche contestazioni rivolte all'attuale centravanti giallorosso, il bosniaco Edin Dzeko (altro nome caldo per rilanciare il calciomercato incombente), gli sono state indirizzate a causa della sua tendenza a scomparire dal campo nei momenti di flessione della squadra; per quanto, infatti, una delle maggiori capacità dell'attaccante originario di Sarajevo sia quella di raccogliere palloni sporchi e di ripulirli, permettendo ai compagni di avanzare e proporre il proprio gioco offensivo, in alcune fasi di gioco la sua Roma sembrerebbe aver bisogno di una prima punta disposta ad abbassare la propria posizione per partecipare alla fase di interdizione e di costruzione della manovra offensiva, andando ad occupare l'area di rigore avversaria solo sugli sviluppi dell'azione d'attacco generata.

Poste queste premesse, Andrea Belotti risulterebbe il giocatore adatto a ricoprire questo delicato ruolo; avendo il centravanti granata dimostrato di avere le caratteristiche e la determinazione per sacrificare l'assalto alla cima della classifica marcatori al fine di combattere in mezzo al campo e di partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco della formazione piemontese, potrebbe essere la pedina fondamentale per modificare gli equilibri della squadra capitanata da De Rossi, alternandosi con Dzeko in funzione della tipologia di incontro da affrontare.

La confidenza con il gol

Seppure nelle ultime stagioni la media realizzativa del 'Gallo' non sia stata eccezionale, nel corso della sua carriera il centravanti del Torino ha dimostrato di saper mescolare alla sua imponente fisicità ed al suo atletismo una qualità sotto porta non indifferente.

A 25 anni il bottino raccolto da Belotti è di 115 reti ufficiali, di cui 95 realizzate vestendo le maglie dei club di appartenenza (prima Albinoleffe, poi Palermo e infine Torino), e 20 con la casacca della Nazionale Italiana (5 con quella maggiore e 15 con quelle giovanili), mentre in Serie A ha toccato da poco quota 64. Inoltre, da quando veste la maglia granata il 'Gallo' è andato ogni singola stagione in doppia cifra nel massimo campionato italiano (nella stagione 2016/17 ha realizzato addirittura 32 reti stagionali, di cui 26 in Serie A e 2 in Coppa Italia con la maglia del Torino, e 4 con l'Italia nelle qualificazioni al Campionato Mondiale).

Il crollo della valutazione del cartellino

Solo un paio di estati fa la dirigenza del club piemontese di proprietà di Urbano Cairo presentava una richiesta di ben 100 milioni di euro per prelevare il cartellino del suo gioiello offensivo che, nella fase migliore della sua, fino ad adesso, breve carriera, era considerato uno dei migliori centravanti emergenti dell'intero globo.

In molti avevano seguito la lunga e fallimentare trattativa tra i granata ed il Milan per la cessione di Belotti, con la società rossonera che si era mostrata disponibile a spendere una cifra incredibilmente alta per acquistare il 'Gallo'.

Oggi, con il calo della media gol del bomber granata e in virtù dell'assenza di un rinnovo contrattuale di cui si parla ormai da diversi mesi (con l'attuale contratto in scadenza nell'estate 2021) la valutazione del giocatore sembrerebbe essere crollata vertiginosamente ed essersi almeno dimezzata; la Roma potrebbe oggi trattare l'acquisto dell'attaccante partendo da cifre simili a quelle investite due estati fa per il cartellino di Patrick Schick (40 milioni di euro a bilancio).