Non andremo alle consultazioni perché non c'è il tempo per una consultazione in rete. Così i parlamentari del Movimento 5 stelle motivano la loro scelta di non partecipare all'incontro che definiscono farsa con il capo dello Stato sulla crisi di governo aperta dopo le dimissioni di Letta.

«Napolitano - si legge nel blog di Grillo-non ha nemmeno rimandato Letta alle Camere per dare al Parlamento l'opportunità di un giudizio complessivo sul suo governo dei larghi inciuci.

Noi abbiamo un grande rispetto per le istituzioni e lo abbiamo dimostrato in questi undici mesi di lavoro. Il nostro riferimento sono i cittadini, non un presidente che non rappresenta gli italiani. Si tratta dell'ultimo atto di Napolitano, il suo canto del cigno».

I pentastellati attaccano ancora il presidente della Repubblica perché - dicono- accoglie alle consultazioni un pregiudicato che si trova sempre lì, ai vertici, grazie a giochetti di potere consumati nel sottoscala del partito democratico. «Abbiamo bisogno - si legge ancora nella nota- di un nuovo presidente della e di andare a elezioni subito»

Sulla partecipazione alle consultazioni si è aperto anche un dibattito interno alla Lega.

Secondo il Presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, la Lega dovrebbe boicottare l'incontro con il capo dello Stato, accusato di non voler consultare il parlamento e di nominare, per la terza volta, un presidente del Consiglio senza il passaggio elettorale.

Intanto anche all'interno del Pd si è aperto un dibattito interno attraverso il quale, tra amarezza, ironia e sarcasmo, si sta per arrivare ad una vera e propria resa dei conti: come andrà a finire?