Oggi presso il Palazzo Chigi il premier Matteo Renzi ha ripetuto al leaderdi Forza Italia Silvio Berlusconi che non intende cambiare il disegno di leggeelettorale, da oggi al voto in senato, nonostante il dissenso di alcuni senatoriche potrebbero far mancare il loro sì al Palazzo Madama.

Il tweet di Matteo Renzi prevedeva, prima dell'incontro con Berlusconi, inogni collegio un candidato di lista deciso dal partito e altri due voti dipreferenza e un premio di maggioranza da attribuire alla lista che arriva prima,al ballottaggio o al primo turno.

Il patto tra Renzi e Berlusconi sulla leggeelettorale è atteso oggi pomeriggio alla prova del voto in senato, ma leminoranze di Forza Italia e del PD sono contrarie per diverse ragioni allariforma, a loro si accoda il Movimento Cinque Stelle.

Oggi Renzi, che è anche segretario del partito, incontrerà di nuovo i suoisenatori dopo che ieri ha concesso altre ventiquattro ore per ricompattare ilgruppo affinché non si vada a creare un partito nel partito, fatto sta che lasituazione non è ancora cambiata in quanto il senatore Miguel Gotor, capofila deisenatori dissidenti, ha più volte dichiarato di non votare l'italicum qualora contenesse la norma dei capilista bloccati.

Pierluigi Bersani ieri sera ha detto che è impossibile che la minoranza delPD voti al senato contro il DDL ipotizzando un'astensione dal voto quale forma di dissenso; infatti, se così fosse il governo avrebbe buone possibilità di far passare lariforma al senato prima che torni per un'altra lettura alla camera.

Lorenzo Gerini, vice segretario del Pd che ha partecipato al vertice, hadichiarato ai giornalisti di aver più volte ripetuto a Forza Italia la loroposizione che preveda capilista e preferenze e un premio di lista chegarantisca la governabilità del Paese, sperando che vi sia da parte di Forza Italiauna risposta adeguata a questa impostazione. Invece secondo Guerini è esclusoche il premier Renzi e Silvio Berlusconi abbiano parlato di possibili candidatialla presidenza della Repubblica.