Si intensifica la sfida a distanza tra Maurizio Landini, leader della Fiom, e il Partito Democratico. Il sindacalista nei suoi tour televisivi alza la voce e tenta di incalzare il governo Renzi sulla riforma del lavoro. Ma qual è il vero obiettivo di Landini? A detta di molti ha in programma di diventare il punto di riferimento della sinistra radicale italiana, riempire un vuoto che alla sinistra del Pd è consistente.

Rifondazione Comunista è assente in Parlamento ormai da due legislature; Sinistra e libertà cerca di sganciarsi dai democratici, ma in realtà ne sono dipendenti, una non alleanza con il partito di Renzi potrebbe far scomparire dalla scena politica anche la formazione di Vendola, non a caso quest'ultimo sembra strizzare l'occhio proprio a Landini per giocare la partita con due mazzi di carte.

Altro che Articolo 18 e diritti dei lavoratori, il vero scopo dell'ex saldatore emiliano è quello di costruire una coalizione di sinistra, sta cominciando a muovere i fili convocando associazioni e movimenti rossi, l'ha già fatto sabato.

Ieri in una trasmissione televisiva Rai, ha cercato di smentire la creazione di un nuovo partito, ha ribadito che il suo obiettivo è quello di trasformare il sindacato in "un soggetto politico", ma sa benissimo che all'interno delle Cgil è in minoranza e non ha i numeri per riformarla. Landini cerca di usare la maschera del sindacalista per poi gettarla e diventare il numero uno della sinistra, lo sa bene la Camusso che cerca di prendere le distanze dalle iniziative della Fiom, le parole della leader Cgil sono chiare riguardo all'iniziativa Fiom di svoltasi sabato: "Né il segretario né la segreteria sono stati informati della riunione di ieri della Fiom e tantomeno hanno espresso appoggio a quel progetto", a buon intenditore poche parole.

Il raduno di sabato organizzato dalla Fiom ha riunito Libera, Arci, Emergency, Articolo 21 e Libertà e Giustizia, Landini la chiama "coalizione sociale", un po' confusa come idea, cosa c'entrano le associazioni sopra citate se l'obiettivo è quello di far diventare il sindacato un "soggetto politico"? Chi mastica un po' di politica sa bene come vanno a finire certi percorsi, si parte dal "sociale" per poi diventare partito politico, Landini sarà acclamato leader e si presenteranno alle elezioni sperando di superare lo sbarramento, insomma, un altro partito del "2 virgola". Il sindacalista che ha perso numerose battaglie all'interno delle fabbriche, (l'ultima a Pomigliano dove solo 5 lavoratori su 1.400 hanno aderito allo sciopero promosso dalla Fiom), tenterà di scalare la sinistra che non c'è.