Più di 15 mila metri quadri al solo costo di 5.200 euro al mese, non è un'allucinazione causata dal caldo di agosto, ma si tratta del contratto trentennale (dal 2001 al 2031) stipulato dalla catena alberghiera Nh per la locazione di un immobile sito in viale Kennedy di proprietà del comune di Catania. Secondo quanto riportato Il Fatto Quotidiano, sono “74 i casi in cui figurano lotti da migliaia di metri quadrati, ceduti in locazione con contratti pluriennali in cambio di cifre irrisorie rispetto all'estensione”. Questi tipi di contratto a prezzi di favori sono stati stipulati tutti prima del 2013, prima dell'insediamento dell'attuale amministrazione guidata da Enzo Bianco, quindi sottoscritti nel periodo di governo di centrodestra.

Da qui arriva una precisazione, sempre secondo il suddetto sito, dell'ufficio stampa del comune dell'elefantino: “Gli immobili affittati sono contratti stipulati dalla vecchia amministrazione. La nostra intenzione è ridiscutere i canoni di affitto al rialzo, quando scadranno”. Interviene anche l'associazione catanese Tavolo delle Imprese: “Speriamo che la nuova giunta interrompa questo trend: Catania negli ultimi anni è stata terra di saccheggio”.

Gli immobili a prezzi stracciati

Nell'articolo firmato dal giornalista Giuseppe Pipitone figurano alcuni dei 74 casi, oltre al già citato Hotel Nh. Ecco un breve resoconto: Farmacia Di Salvo (canone 250 euro); Eni (1192 metri quadrati a 2200 euro al mese); Erg (1843 metri quadrati a meno di 1000 euro al mese); Craivan spa (3120 metri quadrati a 1637 euro al mese).

La differenza dei costi di locazione varia da circa un terzo ad addirittura un nono in meno rispetto ai valori di mercato delle zone interessate.

Gli altri casi in Italia

Di affittopoli dei comuni quello di Catania non è sicuramente il primo caso italiano. Il caso più noto è quella della capitale Roma, prezzi stracciati sotto l'ombra del Colosseo e non solo.

Alla fine degli anni '80 scoppiò il caso affittopoli anche a Milano con prezzi vantaggiosi nei locali della Galleria, con alcuni inquilini che hanno resistito fino a pochi mesi fa.

Immobili “svalutati” anche a Bergamo con gli alloggi di Palazzo Frizzoni. Si potrebbe dire mal comune mezzo affitto, ma dovrebbe esserci una task force in tutti i comuni per far sì che le tariffe delle locazioni siano pagati a prezzo di mercato, sia per evitare una concorrenza sleale laddove il beneficiario fosse un commerciante, sia per mettere più soldi alle casse comunali che in questi tempi stanno quasi al verde.