Nuovo capitolo della crisi greca. Sorridente e deciso, così è arrivato il primo ministro ellenico, Alexis Tsipras, agli uffici della Commissione Europea. Il presidente Jean Claude Juncker lo aspettava per discutere i punti dolenti dell'accordo tra la Grecia e la cosiddetta "troika": Commissione Europea, Banca Centrale Europea e Fondo Monetario Internazionale. Cosa manca per l'accordo?

Pagamenti mancanti

Secondo il portavoce del partito Syriza, Nikos Filis, "se Atene non riesce a raggiungere un accordo per sbloccare 7,2 milioni di euro, non pagherà la prima ratta all'Fmi di 310 milioni di euro". Questo sarebbe solo il primo di tre pagamenti incompiuti per un totale di circa 1,28 miliardi di euro. Il primo passo per l'uscita della Grecia dall'euro.

L'infinita crisi greca

Ma come si potrebbe evitare il temuto "Grexit"? Tsipras e Juncker sono arrivati all'accordo di un pacchetto di riforme che "permetterà alla Grecia uscire dalla crisi finanziaria e aprire uno spazio di recupero", ha affermato il premier greco.

"Chiedere troppo alla Grecia - ha aggiunto Tsipras - significherebbe impedire la sua crescita. Mancano giorni, ore per chiudere un altro capitolo dell'interminabile crisi greca".

Il club euro

Gli sforzi sostenuti dal cancelliere tedesco Angela Merkel e dal presidente francese François Hollande per trovare una soluzione sono stati numerosi. In una conversazione telefonica con Tsipras, Hollande e Merkel hanno raggiunto un accordo: ridurre gli obiettivi fiscali contro la Grecia, nonostante la resistenza dell'Fmi. Berlino vuole evitare a tutti i costi che la Grecia abbandoni l'euro, generando così una crisi economica nella regione. Il ministro dell'Economia spagnolo, Luis De Guindos, si è detto ottimista: "Sono sicuro che sarà raggiunto l'accordo.

Dal club della zona euro si entra, non si esce".

Le proposte

Altri, invece, si mostrano meno ottimisti. È il caso del presidente dell'Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, che è giunto alla riunione della Commissione, senza aver ricevuto un invito ufficiale, e ha affermato che c'è ancora molto lavoro da fare. Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schäuble, ha manifestato lo stesso scetticismo sulle proposte della Grecia.

I punti fermi di Tsipras

Ci sono poche differenze tra le proposte di Bruxelles e di Atene, ma queste sono difficili da conciliare. Tsipras non vuole tagliare le pensioni e vuole riprendere in mano il convegno collettivo, aumentare lo stipendio minimo dei cittadini greci e far scendere il target dall'1% allo 0,8 %, oltre a provvedere a una ristrutturazione del debito, ormai al 180% del Pil.

L'offerta del premier greco

Cosa offre in cambio Tsipras? La stampa greca sostiene che il premier metterà sul tavolo qualche concessione: l'inclusione di pre-pensionamenti, l'unificazione di nuovi fondi pensioni e lo sviluppo di una ricerca approfondita sulla sostenibilità del sistema di pensioni. Inoltre, potrebbe concedere anche la riforma dell'Iva al 6% per i farmaci, all'11% per gli alberghi e impostarla al 22% peri il settore turistico, combustibili, abbigliamento e calzature. Tsipras non toglierà invece la tanto criticata tassa sugli immobili Enfia nel 2015.