Silvio Berlusconi, dopo lo show messo in atto qualche giorno fa durante un suo intervento politico in una riunione di Forza Italia, continua a rilasciare dichiarazioni e sembra davvero ancora una volta intenzionato a "tornare in campo" come da lui stesso affermato. Il leader forzista, decisamente "ammaccato" dal tempo che passa inesorabile, dalle sue esperienze di Governo non esaltanti, dai processi che sono piovuti a suo carico e da un sempre minore consenso politico, decide di riprovare a guadagnare terreno riproponendo i suoi classici attacchi agli avversari, scagliandosi prima contro Beppe Grillo e poi contro Matteo Renzi.

Berlusconi: "Grillo fa discorsi da Hitler, è pericoloso"

In particolare, Berlusconi, intervenendo telefonicamente ad una manifestazione organizzata dal suo partito a Catania, è tornato alla carica contro Grillo, come fece già un anno fa, usando queste parole: "Quel sistema di voto, una sola camera, e l'abolizione del Senato può portare al Governo il Movimento 5 Stelle, che ha anche lui un dominatore che si chiama Grillo. E' un signore che, nell'ultima campagna elettorale, aveva i suoi discorsi pieni di ciò che Hitler aveva detto ai tedeschi nel 33' per conquistare il potere, quindi si tratta di un enorme pericolo". Poi, al termine del suo intervento Berlusconi è tornato su Renzi, dichiarando che sta semplicemente copiando il suo programma, visti i provvedimenti che il Governo intende attuare. Ecco dunque le dichiarazioni shock su Grillo rilasciate prevalentemente nell'ultima parte di questo video:

E' chiaro che il mirino puntato contro il Movimento 5 Stelle significa che il leader di Forza Italia li teme, infatti, come anche da lui stesso detto, giovani come ad esempio Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, sono molto pericolosi per la loro bravura e questo spiega probabilmente perchè Berlusconi ripropone questo tipo di attacco contro Beppe Grillo già sentito in passato. Di certo il Movimento 5 Stelle odierno fa più paura ai partiti tradizionali, in quanto inizia a proporsi come forza di Governo e non più come movimento di semplice protesta.