Giuliano Poletti ha dichiarato che ben 36 mila sono le lavoratrici che beneficeranno della norma identificata come Opzione Donna, e secondo il ministro nulla di più sarebbe potuto essere fatto per tutelare le appartenenti a tali figure. Mentre, per il tema del part time riservato agli over 63, ne hanno diritto solo i dipendenti del settore privato. La riforma pensioni ha portato sufficiente sostegno economico al popolo italiano o molto è ancora da fare?
Esaminiamo le due diverse categorie prese in esame.
Opzione Donna: chi ne ha diritto
Con il termine Opzione Donna si fa riferimento al metodo sperimentale che, dal 2004, è stato utilizzato per consentire alle lavoratrici di accedere si in maniera anticipata alla pensione, ma con un assegno pensionistico calcolato interamente con il metodo contributivo. Per potervi accedere è necessario potere vantare 35 anni di contributi versati ed avere 57 anni e tre mesi d'età anagrafica, se ci si può identificare come lavoratrici dipendenti, mentre si devono avere 58 anni e tre mesi d'età anagrafica, se si appartiene alla fascia delle lavoratrici autonome.
Tale sistema sperimentale è stato prorogato fino al 31 dicembre 2015 con decorrenza quindi al 2016. Molte donne rimarrebbero quindi tagliate fuori ed insorgono: lo Stato presterà loro ascolto?
Part time per over 63 solo per dipendenti privati
Il part time per over 63 , precisamente per chi può vantare almeno 63 anni e 7 mesi d'età anagrafica, è dedicato solo ai dipendenti del settore privato. I lavoratori che, entro il 31 dicembre 2018, possono vantare i requisiti per accedere alla pensione, hanno facoltà di stipulare con la propria azienda un patto che li consenta di ridurre il loro orario lavorativo da un mino del 40% fino ad un massimo del 60%. Lo Stato si impegna a corrispondere una quota figurativa per l'orario di lavoro non effettuato, mentre il datore di lavoro versa al proprio dipendente la cifra che avrebbero dovuto corrispondere all'Inps per i contributi dello stesso.
È bene ricordare che, i dipendenti privati, per accedere alla pensione, se uomini devono vantare 66 anni e 7 mesi d'età anagrafica, se donne devono invece vantare 65 anni e 7 mesi d'età fino al 2017, mentre in seguito anche loro devono avere 66 anni e sette mesi d'età con 20 anni di contributi versati, come requisito lavorativo minimo.