La crociata di Civati è certamente curiosa, e in rete soprattutto, della questione si sorride e non poco. Ma la questione, in verità, un suo senso ce l'ha. Così, come racconta La Stampa Luca Pastorini, Beatrice Brignone e Andrea Maestri, deputati nelle schiere di Possibile, il partito fondato da Giuseppe Civati dopo la sua uscita dal P.D, hanno depositato una proposta di legge ormai famosa come "Tampon Tax" perché riguarda tutti quei prodotti igienico-sanitari indispensabili per la vita quotidiana di ogni donna (assorbenti, tamponi, spugne mestruali e tanti altri).
Anche su change.org (piattaforma di petizioni), già da molti mesi è stata avviata una raccolta firme lanciata da Chiara Capraro che scrive una lettera al ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan e alla consigliera per la Pari Opportunità Giovanna Martelli, per chiedere che gli assorbenti siano tassati al minimo in modo tale che i prezzi possano finalmente scendere e non costringere le donne a spendere ogni mese molti soldi per condurre una vita serena.
Tampon Tax sotto osservazione. Questa volta la parola "Tax" non presuppone un aumento, ma una diminuzione della tassa. In Italia l'Iva sugli assorbenti è del 22%.
La stessa che si paga, per esempio, su dispositivi elettronici come i tablet. Gli uomini di Civati fanno infatti notare che si tratta di beni essenziali e non è giusto che siano tassati al 22% d'Iva, ma sarebbe giusta una tassazione al 4%. "Ridurre l'aliquota Iva" sui prodotti di prima necessità destinati alle donne, è l'obiettivo della proposta di legge "Tampon Tax". Già in molti paesi, del resto, su questo tipo di prodotti viene applicata un'aliquota ridotta. In Italia non si era mai trattata questa delicata questione. L'igiene femminile, spiega Beatrice Brignone, è anche una questione politica-sociale e sanitaria di cui ogni Governo deve riconoscerne l'importanza. Ridurre la tassazione d'imposta sul valore aggiunto degli assorbenti igienici, conclude la deputata, "è un primo passo verso nuove politiche sociali".