Sono trascorsi più di 10 giorni dallo spoglio delle schede relative all'esercizio del voto correlato alle amministrative del Comune di Palermo. Molteplici le dicerie sulle modalità di gestione: operazioni lente e articolate all'ufficio elettorale, che non ha ancora completato le verifiche connesse ai risultati elettorali.
Leoluca Orlando è ufficialmente - e nuovamente - il sindaco di Palermo. Questo è l'unico dato certo. Molte le anomalie collegate ai seggi, con l'ufficio elettorale che ha acquisito tutto il materiale in carico per le verifiche del caso.
Consiglio comunale e consiglio circoscrizionale, è ancora tutto un dilemma. A ridosso del Festino, previsto nel mese di luglio, dovrebbero giungere dati certi e ufficialità del giudizio popolare.
Lo scrutinio infinito: solo il sindaco è ufficiale
Le 35 ore di lavoro consecutive espletate da presidenti di seggio, scrutinatori e rappresentanti di lista, sembrano non bastare. Il massacrante turno elettorale, il singolo spoglio delle schede elettorali (scheda blu e scheda rosa), e il calo psicofisico dovuto alle pressioni delle circostanze lavorative, rendono ancora tutto incerto. Ad oggi, l'unica certezza è l'ufficialità del ruolo di sindaco. I componenti della città metropolitana di Palermo hanno riconfermato "l'eterno" Orlando.
Tutta un'altra storia, per quanto concerne i dati ufficiali relativi al consiglio comunale e consiglio di circoscrizione (8 circoscrizioni), con sezioni da scrutinare, anomalie e inneggi al broglio. L'ufficio elettorale avrà un bel da fare nei prossimi giorni.
Sentenze e proclamazioni a ridosso del Festino
L'ufficio elettorale sta ascoltando ad uno ad uno i presidenti dei seggi, lì dove si sono verificate anomalie: un lavoro lungo e minuzioso che farà slittare la proclamazione dei consiglieri, in un periodo accostabile al Festino della "Santuzza".
Visto che nei consigli di quartiere anche un paio di voti possono fare la differenza, la tensione cresce e all'interno delle scuole serpeggia il malcontento. Un calo di lucidità dovuto alle stressanti ore di lavoro è naturale.
Molti accusano la repentinità di un meccanismo elettorale svolto in un'unica giornata (domenica 11 giugno).
A questo punto, metà luglio è il periodo pronosticato per l'ufficialità dei risultati elettorali. In molti accusano le infinite ore di lavoro come causa maggiore del ritardo: esseri umani costretti ad espletare un servizio in condizioni disumane.