Mancano ormai poche ore prima della discussione in Senato relativa ai quattro disegni di Legge (Compagna, Manconi, Barani e Buemi)  prevista tra l’8 ed il 10 marzo 2016 ma le polemiche relative ad amnistia ed indulto ed al grave problema del sovraffollamento carcerario sembrano non voler cessare. Dopo le parole poco fiduciose pronunciate a riguardo dal Presidente di Amnesty International Antonio Marchesi, nelle ultime ore sono da registrare nuovi interventi di denuncia per le condizioni di detenzione generali ed in particolar modo per quelli che sono gli standard dei penitenziari di Crotone e Bari.

Sovraffollamento e diritti umani non rispettati: Sappe e Cigl chiedono un intervento

Le polemiche delle ultime ore nascono da una denuncia effettuata da parte del personale del carcere di Crotone relative alla situazione particolarmente negativa che affligge molte case penitenziarie del Sud Italia. In gran parte della Calabria: il numero di agenti è infatti nettamente inferiore a quello stabilito per Legge con gravi conseguenze quali la necessità di svolgere ore straordinarie e l’inevitabile riduzione di sicurezza. La situazione non è però da circoscrivere nel solo territorio calabrese visto che recenti indagini hanno dimostrato come in Puglia non vengano rispettate le regole relative alla dimensione minima del luogo di detenzione (3 metri quadri per ciascun uomo) e come, spesso, non si tenga in considerazione la capienza massima (a Bari presenti 348 unità rispetto alle 301 previste).

In attesa di scoprire se i disegni Legge del Senato potranno aprire le porte ad amnistia ed indulto ed ad una migliore organizzazione dell’intero sistema della giustizia, è bene ricordare come anche al Centro ed al Nord le condizioni non siano migliori viste anche le recenti proteste in arrivo da Veneto (rilevante carenza di personale, di mezzi fondamentali per il trasporto e di strumentazioni di uso quotidiano) e Lazio dove si conta la presenza di oltre 5.700 detenuti in relazione ad un numero totale di posti di 5.260.