Agorà, il programma di Raitre, rende noti i risultati del sondaggio effettuati dalla Ixe, il divario ora è a soli 2,4 punti percentuali tra il Pd e M5S. Dal sondaggio risulta anche un forte sentimento di sfiducia nell'attuale classe politica, giudicata dal 17% degli intervistati come corrotta e non in grado di ricoprire ruoli istituzionali nel paese. Molti degli intervistati sono convinti che non si possa fare nulla, perché è impossibile cambiare questa tendenza e porre un rimedio alla degenerante classe politica Italiana.

Balzo in vanti del M5s

Dal sondaggio emerge un ulteriore dato molto importante che vede crescere di un punto, arrivando al 28,1%, il M5s registrando al momento il valore più alto di sempre, secondo l'istituto di Roberto Weber. La Lega Nord rimane invece sostanzialmente stabile al 14,8%, cresce e si rafforza di poco Forza Italia che si attesta all'11,6%. Sempre in via previsionale se si fosse votato oggi, l'affluenza ai seggi secondo la Ixè sarebbe stata del 65%. Per il governo quindi sono chiari i segnali e messaggi da parte degli elettori, considerando che mai Pd e M5S sono stati così vicini. Nell’ultima settimana infatti, scende anche di un punto la fiducia nei confronti del premier che si attesta ora al 28%, la stessa percentuale che attualmente detiene Luigi Di Maio.

Curiosità extra politica emersa dal sondaggio il valore in termini di fiducia più in alto l'ottiene come al  solito, Papa Francesco con l'85%.

L'Europa parla di crescita moderata

Il sondaggio di per sé traccia già una previsione che trasmette una diffusa sensazione di malessere nel paese, mancano poco più di tre settimane alle elezioni e molti Italiani non hanno deciso per chi votare, o dichiarano che non andranno al seggio. La sfiducia è molto alta e la notizia di oggi in cui l'Unione Europea parla di "crescita moderata", non è stata presa positivamente dagli intervistati. Sempre secondo il sondaggio Ixè, la maggior parte degli Italiani crede che per il nostro paese la svolta economica non ci sarà nel breve periodo, altri credono che invece non avverrà mai.

Se poi il 71%, degli intervistati è in accordo, con il ministro dell'Economia Padoan che ha chiaramente detto che "l'Europa è a rischio come non mai" risulta difficile chiamarli i professionisti del no o pessimisti denigratori.