Sul profilo Twitter di Emanuele Filiberto è stato condiviso un articolo contro i partigiani, intitolato "I parassiti partigiani con le loro 179 associazioni costano al contribuente 3 milioni di euro", articolo pubblicato sul sito web di estrema destra "Riscatto Nazionale". Dopo le polemiche sorte intorno al controverso retweet, Filiberto ha scritto un tweet per scusarsi e ha sostenuto di non c'entrare nulla con il retweet incriminato, affermando che il suo stesso account Twitter è stato violato.

La polemica dell'Anpi di Brescia e gli attacchi del collettivo Wu Ming

Il retweet di Filiberto è stato in breve tempo rimosso, ma gli amministratori del profilo Twitter dell'Anpi di Brescia sono riusciti a postare la foto del controverso retweet. Il retweet del principe è stato definito come un "tweet ingiurioso sui partigiani definiti parassiti". Inoltre, in seguito è sorta un'accesa discussione tra lo stesso Filiberto e i militanti di estrema sinistra del Collettivo "Wu Ming".

Più specificamente, il principe ha voluto ricordare il ruolo della nonna nella Resistenza contro il nazifascismo, mentre i "Wu Ming" hanno postato delle foto che ritraggono alcuni membri di Casa Savoia con i gerarchi della Germania nazionalsocialista e la firma delle leggi razziali fasciste da parte di Vittorio Emanuele III. In seguito, Filiberto ha risposto con un tweet in cui ha attaccato le critiche sostenendo che è "incredibile vedere la violenza di certe persone", e che "Il rimanere bloccati su dei preconcetti storici senza voler ascoltare l'altro!"

Le scuse e la difesa di Filiberto

Subito dopo l'inizio delle prime polemiche, Filiberto si è scusato sostenendo di essere stato vittima di una violazione di account.

Più precisamente, il principe ha sostenuto che qualcuno è entrato nel suo account e ha inviato l'articolo contro i partigiani per cavalcare la diatriba che si era creata dopo la sua visita a Noto, e per concludere lo stesso erede di Savoia ha dichiarato il suo dispiacere per la vicenda che si è creata.